Caro energia, Lione spegne l’illuminazione pubblica quattro giorni a settimana

Per far fronte alla crisi energetica, le autorità chiedono "sobrietà". Come si può tradurre tutto questo in un ambiente urbano, in monumenti e aziende? Il comune di Lione ha deciso di spegnere illuminazione pubblica di ponti, chiese, musei e altri monumenti quattro giorni alla settimana

Caro energia Lione

La città di Lione è famosa per il suo festival delle luci che si svolge ogni anno l’8 di dicembre e, nonostante l’attuale crisi energetica, per il momento l’edizione 2022 non è messa in discussione.

Tuttavia, il comune, guidato dai Verdi, ha voluto dare l’esempio riducendo le illuminazioni quotidiane. Lione sta già spegnendo tutte le luci non essenziali in città, per quattro giorni alla settimana: ponti, chiese, musei e altri monumenti rimangono tutta la notte al buio per la maggior parte della settimana, risparmiando energia e denaro. Sylvain Godinot, vicesindaca e responsabile della transizione ecologica, afferma che questa è una necessità in tempi di crisi economica. “Dobbiamo concentrarci sui servizi pubblici essenziali e su come risparmiare energia in tutti i modi possibili”.

Il tema dell’illuminazione pubblica è un argomento che coinvolge anche i negozi. Per incoraggiare il cambiamento, gli attivisti stanno conducendo operazioni di “Switch Off” in diverse grandi città, come qui a Parigi. Molte vetrine infatti sono lasciate accese tutta la notte, anche se la normativa prevede che le insegne debbano essere spente tra l’1 e le 6 del mattino.

Il governo francese ha recentemente chiesto alle aziende di ridurre il consumo energetico del 10%. In questo modo, si spera di risparmiare sull’illuminazione e sul riscaldamento.

Oltre a Lione, dall’inizio dell’anno altre città hanno preso questa strada del risparmio energetico per contrastare il caro energia. A Quimperlé (Finistère), Reims (Marna) e Metz (Mosella) le vetrine dei negozi vengono spente dalla mezzanotte alle sei del mattino.