Roma, chiusure anticipate della metro per manutenzione

L’annuncio dell’assessore Patanè in un incontro ristretto con la giunta. Previsti orari ridotti per le linee A e B, chiuse dalle ore 21 da aprile a giugno. In programma anche l'estensione dei mezzi sharing in periferia

Roma si prepara alla manutenzione delle infrastrutture di tram e metropolitane. Lo ha annunciato l’assessore capitolino alla Mobilità Eugenio Patanè in occasione del ritiro organizzato lo scorso 19 febbraio da Gualtieri con la sua Giunta in un casale al Divino amore per fare il punto della situazione sui primi 100 giorni e fissare gli obiettivi dei prossimi 180.

Secondo l’Agenzia Dire, per l’assessore “parliamo del rifacimento dell’armamento, in particolare della linea 8. Dovremo chiudere la linea da luglio per circa 6 mesi”.

Anche per linea A e linea B dovremo avviare un’importante manutenzione, dall’armamento, alle banchinette ai sistemi antincendio. La linea B chiuderà anticipatamente alle 21 da aprile a giugno. Approfitterei anche per sistemare il nodo Colosseo tra B e C. La linea A sempre alle 21, per 18 mesi da giugno. Così spenderemo tutti i famosi 425 stanziati dall’ex ministro Delrio. Ma questa somma è un quarto di quanto servirebbe in totale, ovvero1,2 miliardi per manutenzione complessiva delle linee esistenti. Con gli interventi sull’antincendio potremo attivare anche lo scambio A-C a San Giovanni a livello banchina”, aggiunge Patanè.

Il giorno prima, il 18 febbraio, l’assessore è intervenuto insieme al sindaco Roberto Gualtieri e al Presidente del III Municipio, Paolo Marchionne a un incontro con i cittadini del quartiere Cinquina, per parlare insieme a loro dei problemi e delle prospettive da sviluppare in futuro.

Tra gli argomenti trattati, “l’estensione dei mezzi sharing in periferia, uno dei principi – spiega Patanè – che ispira il nuovo regolamento che sarà approvato entro sei mesi. Abbiamo detto più volte che è nostra intenzione tentare di dare allo sharing una funzione trasportistica vera e propria e quindi dovremo fare in modo che i mezzi dello sharing, oggi concentrati soprattutto in centro, siano diffusi su tutto il territorio proprio per facilitare l’ingresso in centro dei cittadini che vivono in periferia”.