Il raggiungimento dell’obiettivo europeo di riduzione delle emissioni del 90% entro il 2040, spiega Transport & Environment nel suo ultimo comunicato, non può essere considerato esclusivamente una questione ambientale. L’organizzazione sottolinea che la strategia deve intrecciare sicurezza energetica, difesa, politica industriale e stabilità economica. Il Green Deal europeo resta un progetto fondamentale, a patto che dimostri concreta efficacia.
L’Unione Europea, secondo T&E, non può da sola decarbonizzare il mondo: oggi contribuisce a circa il 6-7% delle emissioni globali, percentuale destinata a scendere ulteriormente. Per questo motivo, l’UE deve puntare a politiche credibili e replicabili, capaci di influenzare altre nazioni.
T&E: politiche credibili come leva per la decarbonizzazione globale
Transport & Environment rimarca come il progresso europeo nel ridurre le emissioni possa paradossalmente ridurre la capacità di influenza diretta dell’UE sul totale globale. Per questo motivo, la strategia deve diventare un modello di riferimento internazionale, spiega T&E.
Secondo l’organizzazione, molti Paesi osservano con interesse l’evoluzione della strategia energetica europea. L’Europa sta costruendo una “elettro-nazione” avanzata, ma i benefici concreti devono ancora manifestarsi chiaramente. Occorre pertanto potenziare le fonti rinnovabili, la mobilità elettrica e lo stoccaggio energetico, semplificando le procedure per la realizzazione di impianti e infrastrutture.
Il modello cinese e l’importanza dell’elettrificazione, secondo Transport & Environment
Transport & Environment evidenzia come la Cina abbia combinato strategia energetica e industriale con incentivi e regolamentazioni per affermarsi nel settore delle tecnologie pulite. L’Europa dovrebbe imparare da questa esperienza per sviluppare una filiera nazionale di batterie utile anche ad ambiti militari e di difesa.
T&E sottolinea che per avere successo la strategia europea non può essere solo un tema di una parte politica, ma deve nascere da un consenso ampio che unisca intervento pubblico e dinamiche di mercato.
T&E invita l’Europa a diventare laboratorio di norme per la decarbonizzazione globale
Nel suo comunicato, Transport & Environment ricorda che molti Paesi, in particolare in Asia, guardano all’Europa per ispirarsi sulle regolamentazioni climatiche. Lo sviluppo di politiche complesse richiede competenze che non tutte le nazioni possiedono, per questo T&E ritiene che l’UE debba assumersi il compito di creare politiche funzionali e replicabili.
Viene anche richiamata la necessità di integrare la politica climatica con la diplomazia internazionale, senza evitare il dibattito sugli strumenti di mercato, in particolare sui crediti di compensazione, che in passato hanno minato la credibilità del sistema ETS.
T&E propone accordi internazionali con tecnologia europea per riduzioni aggiuntive
Transport & Environment suggerisce di esplorare accordi commerciali e finanziari con Paesi terzi, che consentano di ottenere tagli supplementari di emissioni grazie al contributo tecnologico europeo, conteggiabili nel percorso verso il 2040 senza compromettere il mercato europeo delle emissioni.
Questo tipo di cooperazione, anche se complessa, rappresenta un passo necessario per allineare gli obiettivi climatici europei con le strategie geopolitiche ed economiche più ampie.
Superare divisioni politiche per costruire un consenso duraturo
Infine, il comunicato di Transport & Environment evidenzia che per garantire la sostenibilità della strategia al 2040 è fondamentale superare la polarizzazione politica. Il sostegno alle misure climatiche deve uscire dal solo ambito ambientalista per diventare una scelta condivisa, razionale e strategica, che contempli crescita economica, competitività e sicurezza energetica dell’Europa.