Decreto Aree Idonee, Coordinamento FREE: “non farà raggiungere gli obiettivi del Pniec”

Attilio Piattelli: "Il probabile caos normativo avrà come risultato quello di disincentivare gli investitori, nazionali ed esteri, dall’investire nello sviluppo delle rinnovabili in Italia, perdendo così punti di Pil e posti di lavoro. Le azioni del Governo e dei Ministeri non sono in linea con il raggiungimento dell'obiettivo +80 GW di nuove rinnovabili al 2030"

Decreto Aree Idonee

Il Coordinamento FREE ha espresso la sua posizione sul Decreto Aree Idonee, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 2 luglio 2024, attraverso una nota ufficiale. L’organizzazione ha evidenziato la sua delusione riguardo alla decisione di demandare alle regioni la determinazione dei criteri per l’individuazione delle aree idonee per lo sviluppo delle rinnovabili.

Secondo il Decreto, ogni regione può stabilire i propri criteri, il che rischia di creare un approccio disomogeneo e incoerente a livello nazionale. Il presidente del Coordinamento FREE, Attilio Piattelli, ha sottolineato: “È esattamente l’opposto di ciò che sarebbe stato logico attendersi dal Decreto, il quale avrebbe dovuto indicare i criteri di riferimento in modo specifico per poi demandare alle regioni la sola mappatura territoriale. Ci chiediamo allora perché ci siano voluti ben 930 giorni (oltre due anni e mezzo) dalla pubblicazione della 199/2021 perché il Decreto vedesse la luce visto che, per delegare tutto alle regioni, sarebbe stato sufficiente solo qualche giorno”.

Il Coordinamento FREE ha espresso preoccupazione per il possibile caos normativo che potrebbe scaturire da questa decisione, temendo che possa disincentivare gli investimenti nazionali ed esteri nel settore delle rinnovabili. Questo, a sua volta, potrebbe comportare una perdita di punti di PIL e posti di lavoro. La nota conclude affermando che il Decreto Aree Idonee, così come formulato, non è in linea con l’obiettivo di raggiungere +80 GW di nuove rinnovabili entro il 2030, come indicato nel Decreto stesso.