Efficienza energetica degli edifici, al via il progetto per definire le linee guida Ue

Il progetto europeo EPBD.wise, che ha l'obiettivo di definite le linee operative per l'attuazione della Direttiva Europea sulle prestazioni energetiche degli edifici, è pronto a partire. Saranno coinvolti nove soggetti provenienti da sette Paesi dell'Unione Europea, e tra questi figura anche l'ENEA come partner italiano. Il progetto si concentrerà sulla definizione del percorso verso gli edifici a emissioni zero e l'introduzione dei nuovi attestati di prestazione energetica APE

Efficienza edifici

Sviluppare nuove direttive operative per l’attuazione delle normative europee sull’efficienza energetica negli edifici, che coprono una vasta gamma di aspetti, dalle costruzioni a emissioni zero agli attestati di prestazione energetica (APE), è il principale scopo del progetto EPBD.wise dell’Unione Europea. Questo ambizioso progetto sta per prendere il via, coinvolgendo nove enti provenienti da sette Paesi membri dell’UE, tra cui l’ENEA come rappresentante italiano.

“Stiamo operando in conformità con il pacchetto ‘Pronti per il 55%’ e la proposta di revisione della Direttiva sulla prestazione energetica degli edifici (EPBD). Questo progetto è finalizzato a semplificare il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi europei in materia di energia e clima. Tali obiettivi richiedono un deciso rafforzamento delle politiche nel settore dell’edilizia”, afferma Fabio Zanghirella, del Dipartimento ENEA per l’Efficienza Energetica.

La recente proposta di revisione della Direttiva EPBD introduce nuovi elementi per raggiungere gli obiettivi dell’Unione europea in materia di energia e clima. Tra questi figurano:

  1. Edifici a emissioni zero (Zero Emission Buildings – ZEB): Questi rappresentano un passo avanti rispetto agli NZEB (Nearly Zero Energy Building), in quanto richiedono una quantità molto ridotta di energia proveniente esclusivamente da fonti rinnovabili.
  2. Piani nazionali di ristrutturazione degli edifici (National Building Renovation Plans – NBRP): Questi piani di pianificazione sono fondamentali per ridurre le emissioni di gas a effetto serra degli edifici, contribuendo così agli obiettivi ambientali.
  3. Norme minime di prestazione energetica degli edifici (Minimum Energy Performance Standards – MEPS): Queste norme stabiliscono i requisiti minimi di prestazione energetica che gli edifici devono soddisfare, promuovendo l’efficienza energetica.

Inoltre, questi strumenti si aggiungono ai passaporti di ristrutturazione degli edifici (Building Renovation Passports – BRP), documenti che forniscono dettagli sul processo di riqualificazione di un edificio, e agli attestati di prestazione energetica (APE), entrambi già previsti dalla normativa europea esistente ma potenziati dalla proposta di revisione.

“L’obiettivo che ci poniamo è di offrire sostegno alle istituzioni degli Stati membri, con particolare attenzione ai sei Paesi focali. Come ENEA, abbiamo il compito di guidare l’implementazione degli APE e degli ZEB”, afferma il ricercatore.

“Partendo da un’analisi delle migliori pratiche già in atto nei vari Paesi dell’Unione Europea, intendiamo adattare questi strumenti alle specifiche esigenze dei ‘Paesi focali’. Prevediamo inoltre di mettere in atto un sistema di monitoraggio, rendicontazione e valutazione per misurarne l’efficacia”, conclude Zanghirella.

L’obiettivo finale è creare modelli replicabili che semplifichino l’attuazione della legislazione europea in tutti i 27 Stati membri. Questo sforzo avverrà in stretta collaborazione con la Concerted Action-EPBD, la rete delle agenzie nazionali per l’energia (European Energy Network – EnR), i partner nazionali della Campagna Renovate Europe, così come con i responsabili politici e tutte le parti interessate.

Per agevolare la replicabilità e l’adattamento dei nuovi strumenti in tutti i 27 Stati membri, è previsto un road show con la partecipazione di esperti e stakeholder.