Firi: nasce l’Osservatorio sulla rigenerazione degli imballaggi industriali

Firi riunisce le principali imprese italiane attive nella raccolta, gestione e rigenerazione di fusti in acciaio e plastica, cisternette IBC e tanichette. L’Osservatorio nasce nel 2025 nell’ambito dell’accordo con Corepla e Ricrea per promuovere la rigenerazione e il riutilizzo degli imballaggi industriali all’interno di una filiera sempre più orientata all’economia circolare. Il primo risultato concreto è il Report 2025, che certifica un comparto in crescita

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L’associazione FIRI ha di recente presentato a Ecomondo 2025 l’Osservatorio permanente sulla rigenerazione degli imballaggi industriali, una nuova iniziativa nata per monitorare e promuovere lo sviluppo sostenibile del comparto.

FIRI (Federazione Italiana Rigeneratori Imballaggi) riunisce le principali imprese italiane attive nella raccolta, gestione e rigenerazione di fusti in acciaio e plastica, cisternette IBC e tanichette – per una copertura del mercato stimata superiore al 90% nazionale – con l’obiettivo di favorire la preparazione per il riutilizzo. Attraverso attività di pulizia, riparazione e controllo, gli imballaggi post-consumo vengono rimessi sul mercato per un nuovo ciclo di vita, riducendo in modo significativo l’uso di materie prime e la produzione di rifiuti.

L’Osservatorio nasce nel 2025 nell’ambito dell’accordo tra FIRI e i consorzi del Sistema Conai“, Corepla (imballaggi in plastica) e Ricrea (imballaggi in acciaio), con l’obiettivo di promuovere la rigenerazione e il riutilizzo degli imballaggi industriali all’interno di una filiera sempre più orientata all’economia circolare. Il primo risultato concreto dell’Osservatorio è il “Report 2025”, che descrive in dettaglio le performance del comparto.

Il Report 2025

Il primo risultato concreto dell’Osservatorio è il “Report 2025”, che descrive in dettaglio le performance del comparto nel triennio 2022–2024, con un focus particolare sull’ultimo anno. Tra i dati più significativi, emerge una copertura territoriale capillare: 26 imprese associate, con 30 impianti operativi in 8 regioni italiane, hanno costituito una rete di oltre 3.000 punti di prelievo presso le aziende utilizzatrici di imballaggi industriali post-consumo, garantendo una presenza efficace su tutto il territorio nazionale. Nel triennio analizzato, l’attività di rigenerazione e riutilizzo ha mantenuto un trend stabile, con un incremento moderato ma costante dei volumi trattati. I dati mostrano che quasi la totalità dei rifiuti raccolti e non idonei al riutilizzo – a causa delle condizioni di conferimento – è comunque avviata al riciclo meccanico, mentre meno del 2% viene destinato a smaltimento.

Il focus sul 2024 conferma il ruolo prioritario del riutilizzo come soluzione ambientale ed economica: oltre 682.000 cisternette IBC rigenerate (con basi in legno, plastica o acciaio) sono state reimmesse sul mercato dopo eventuale sostituzione di componenti usurate, prolungandone così la vita utile e evitando di utilizzare nuove risorse non rinnovabili, in una perfetta logica di circolarità.

Procedure e standard condivisi

Già dal 2023 FIRI ha introdotto procedure operative standard – adottate da tutti gli associati – che definiscono lavorazioni e controlli necessari per determinare la cessazione dello stato di rifiuto degli imballaggi destinati al riutilizzo. Tali procedure, pur non essendo ancora sancite da norme nazionali specifiche, vengono sempre più spesso richiamate da Regioni e Province nei processi autorizzativi, configurandosi come modello virtuoso di autoregolamentazione e come base di riferimento per un futuro provvedimento normativo nazionale.

Verso il Regolamento europeo PPWR

Il Regolamento UE 2025/40 (PPWR), che entrerà in vigore nell’agosto 2026, riconosce il riutilizzo – in particolare per gli imballaggi industriali e di trasporto – come una priorità strategica, richiedendo la creazione di veri e propri “sistemi per il riutilizzo” in grado di gestire e tracciare ogni fase del ciclo. Il comparto rappresentato da FIRI risulta già in linea con gli obiettivi del PPWR, avendo avviato processi condivisi con i Consorzi e gli altri attori della filiera per raggiungere non solo i target normativi, ma anche un modello organizzativo e di governance conforme alle nuove disposizioni europee. L’obiettivo è arrivare alla scadenza del 2026 con un sistema pienamente operativo e già testato, pronto ad assicurare un modello circolare concreto e funzionante sin dal primo giorno di applicazione del Regolamento.

I commenti

A margine della presentazione dell’Osservatorio e del Report 2025, il Presidente di FIRI, Roberto Magnaghi, ha sottolineato che “la raccolta e la diffusione di dati sempre più puntuali circa l’attività del comparto della rigenerazione degli imballaggi industriali è non solo elemento indispensabile per la migliore conoscenza dello stesso da parte di tutti gli stakeholder, tra cui in primis quelli istituzionali, ma è anche un’esigenza indifferibile in vista degli adempimenti richiesti per la costituzione di un ‘sistema di riutilizzo’ conforme al PPWR”.

Da parte sua il Presidente del Consorzio Ricrea, Domenico Rinaldini, ha voluto ricordare che “la nostra collaborazione con FIRI e COREPLA può essere un esempio da esportare sulla gestione del recupero degli imballaggi industriali in acciaio. Inoltre, il dato dell’86,4% di imballaggi in acciaio, sia specificamente del segmento industriale che in generale, recuperati e assicurati a nuova vita rispetto all’immesso al consumo, dimostra che il sistema italiano è tra i più efficienti, performanti ed economici a livello europeo”.

Giovanni Cassuti, Presidente Corepla, ha infine ribadito come “la collaborazione tra COREPLA, FIRI e RICREA non è solo un accordo, ma la chiara espressione del valore che rende il sistema italiano della rigenerazione un modello virtuoso a livello europeo. L’Osservatorio e il Report 2025 testimoniano l’efficacia della nostra filiera e la nostra piena capacità di anticipare gli ambiziosi obiettivi del Regolamento PPWR, riconoscendo il riutilizzo degli imballaggi industriali in plastica come elemento centrale per una concreta economia circolare a servizio delle imprese.”

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