Spreco alimentare, italiani sempre più consapevoli ma solo il 43% ne conosce l’entità

Secondo l’indagine di Babaco Market e BVA-Doxa realizzata in occasione della Giornata internazionale della Consapevolezza sugli Sprechi e le Perdite Alimentari, un quarto degli intervistati ammette di buttare cibo per scarsa attenzione. L’8% acquista su siti specializzati, ma solo persone 4 su 10 considerano realizzabile l’obiettivo dell’Onu di dimezzare gli sprechi entro il 2030

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Nonostante la sempre maggior consapevolezza sullo spreco alimentare, gli italiani sono ancora poco preparati sulla sua reale entità. Lo dice un’indagine intrapresa da Babaco Market – il delivery 100% made in Italy di frutta e verdura che combatte lo spreco che si origina dal campo al mercato – commissionata a BVA- Doxa in occasione della Giornata internazionale della Consapevolezza sugli Sprechi e le Perdite Alimentari che si celebra il 29 settembre, completa di dati specifici sull’Italia.

Secondo le stime della FAO(Food and Agricultural Organization), a livello mondiale, viene perso o sprecato circa il 30% del cibo all’anno, causando ben il 10% delle emissioni di gas serra.

Dall’indagine su un campione rappresentativo di 1000 persone di età compresa tra i 18 ed i 64 anni emerge che oltre il 60% degli italiani dichiara di amare la frutta e la verdura fresca e il 66% consuma frutta fresca tutti i giorni, con una forte consapevolezza in merito al tema dello spreco alimentare globale. Il 96% dei rispondenti, infatti, dichiara di averne una chiara percezione, ma solo il 43% ne conosce l’entità. In coerenza con questi dati, l’esistenza di un divario tra conoscenza del fenomeno e comprensione della reale gravità è ulteriormente testimoniata dal fatto che un quarto degli italiani non è a conoscenza dell’impatto dello spreco alimentare sul cambiamento climatico.

I criteri d’acquisto di frutta e verdura rilevati portano, inoltre, alla luce interessanti fattori di scelta da parte dei consumatori italiani. La provenienza locale/italiana, ad esempio, è il driver fondamentale per il 37% dei rispondenti, seguito da prezzo conveniente (22%) e buon gusto (20%) Se si analizzano più da vicino le abitudini nei confronti del consumo di prodotti ortofrutticoli, si può notare che il 46% del campione dichiara di sforzarsi di mangiare spesso frutta e verdura perché consapevole dei benefici per la salute. I dati sui luoghi di acquisto sottolineano, invece, un’apertura green degli intervistati verso canali meno tradizionali e più sostenibili. Infatti, circa il 19% degli intervistati usufruisce di siti/app specializzate nella vendita di prodotti ortofrutticoli almeno una volta al mese.

L’obiettivo dell’ONU di dimezzare gli sprechi alimentari entro il 2030 sia a livello di vendita al dettaglio (negozi, supermercati, etc) sia a livello consumatori (spreco alimentare domestico) è stato giudicato importante per quasi tutta la popolazione (97%) con l’88% dei rispondenti che lo reputano fondamentale. I buoni propositi si scontrano però con la realtà: solo 4 persone su 10 considerano certamente realizzabile l’obiettivo dell’ONU e 1 su 5 crede che non sarà raggiunto.

Pertanto, l’informazione e l’attenzione in questo contesto si rivelano essere determinanti per incoraggiare i consumatori italiani a contrastare lo spreco alimentare nella propria vita quotidiana. In ambiente domestico, quasi un quarto dei rispondenti ammette di sprecare cibo per la scarsa attenzione e, nonostante la volontà generale sia quella di non buttare quasi mai nulla, il 57% ha riscontrato almeno un episodio di spreco alimentare domestico nell’ultimo mese. In Italia, tra le maggiori cause del fenomeno c’è una scarsa attenzione a consumare gli alimenti prima che scadano o si deteriorino (54%), una conservazione poco adeguata dei prodotti nei punti vendita (33%), il fatto che si comprino troppi alimenti (21%) o in formati troppo grandi (19%) e, infine, perché si tende a cucinare cibo in eccesso (9%). Gli alimenti che finiscono più spesso nel cestino sono la verdura (47%) e la frutta (41%). Seguono più distanziati il pane fresco (29%), i latticini (24%) e cipolle, aglio e tuberi (22%).

Al contrario, tra le principali azioni anti-spreco attuabili, l’indagine Babaco Market-BVA Doxa annovera il porzionamento e il congelamento del cibo (46%), dare priorità ai cibi prossimi alla scadenza (38%),acquistare prodotti durevoli/a lunga conservazione (37%), acquistare formati più piccoli (30%), l’adozione di un menù settimanale (25%) e l’acquisto su siti specializzati vs anti-spreco (8%). È inoltre positivo l’interesse nei confronti dell’acquisto online di frutta e verdura esteticamente imperfetta, e in grado di supportare il Made in Italy, per contribuire all’anti-spreco: il 50% dei rispondenti è molto attratto da questa possibilità, con un voto medio di 7,1 (scala 1-10). Un servizio come quello offerto da Babaco Market aiuta a contribuire attivamente alla lotta contro lo spreco alimentare, fornendo ai consumatori una soluzione concreta e pratica da adottare nella quotidianità. L’abbonamento a Babaco Market permette di ricevere direttamente a casa delle box di frutta e verdura fuori dall’ordinario che per piccoli difetti estetici non rientrano negli standard dei tradizionali canali di distribuzione e per questo rischiano di essere sprecati. I prodotti includono eccellenze del territorio italiano tra cui presidi slow food.