Interrogazione al ministro Pichetto: ritardi su strategie di raccolta dei rifiuti in plastica

I deputati del Partito Democratico hanno presentato in Commissione Ambiente un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin per sottolineare i deboli risultati ottenuti con le strategie adottate finora, in vista degli obiettivi della Direttiva Sup e del nuovo Regolamento Imballaggi europei. Tre i punti principali, tra cui la sollecitazione "a valutare l’introduzione di un sistema di deposito cauzionale (DRS) per bottiglie e lattine"

A poche ore dalle ferie d’agosto, il governo Meloni riceve una sollecitazione sugli obiettivi da raggiungere nella raccolta dei rifiuti in plastica, in relazione alla Direttiva Sup e al nuovo Regolamento Imballaggi europei.

I deputati del Partito Democratico hanno presentato in Commissione Ambiente un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin per sottolineare i deboli risultati ottenuti con le strategie adottate finora. Tre i punti principali. Innanzitutto si chiedono chiarimenti “sui gravi ritardi del progetto RecoPet, finanziato con oltre 14 milioni di euro del PNRR per lo ‘Sviluppo di una rete integrata di raccolta selettiva e riciclo di bottiglie in plastica per bevande’ e del progetto da 3.186.000 euro per l’installazione di RVM (reverse vending machine) nel Sud Italia”.

I deputati sollecitano inoltre il governo “a valutare l’introduzione di un sistema di deposito cauzionale (DRS) per bottiglie e lattine, come previsto dal nuovo Regolamento Imballaggi Ue”. “La Direttiva SUP impone il 90% di raccolta selettiva delle bottiglie in plastica entro il 2029 – ricordano – e il Regolamento 2025/40 rafforza questo obiettivo, prevedendo l’obbligo di introdurre il DRS nei Paesi che non raggiungono tale obiettivo”.

L’interrogazione evidenzia che “il progetto RecoPet risulta in ritardo” e che esistono “squilibri territoriali tra Nord e Sud” nonché “incertezze sui dati di raccolta effettiva”. Ben 17 Paesi europei, tar cui in ultimo anche la Spagna, hanno già introdotto o avviato l’introduzione del deposito cauzionale per migliorare la performance di raccolta.

Nel quesito si chiede “quali siano le cause dei ritardi e quali azioni si intendano adottare per garantire il raggiungimento degli obiettivi europei del 90% di raccolta entro il 2029 e del contenuto minimo di materia riciclata del 30% entro il 2030 e del 65% entro il 2040 evitando che l’Italia resti indietro sulla strada dell’economia circolare”.

Articolo precedenteMonitoraggio civico per il Biciplan di Roma: Salvaciclisti lancia la mappa delle ciclabili
Articolo successivoL’Italia rinvia al 2038 il phase out del carbone previsto per il 2025