Inceneritore Roma, il deputato Zaratti interpella il Governo: “Possibile conflitto di interessi”

Con un’interrogazione a risposta orale, il deputato Zaratti segnala che il Commissario Straordinario per Roma Capitale, Sindaco e azionista di ACEA, ricopre contemporaneamente ruoli che secondo la legge dovrebbero essere separati. L’interrogazione chiede al Governo di trasferire la competenza della VIA alla Regione Lazio per garantire imparzialità e trasparenza nella realizzazione dell’impianto da 600.000 tonnellate annue

Il deputato Filiberto Zaratti interpella il Governo: possibile conflitto di interessi nella gestione della Valutazione di Impatto Ambientale per l’inceneritore di Santa Palomba
Credit foto: Filiberto Zaratti

Il deputato Filiberto Zaratti ha sollevato una questione di trasparenza e conflitto di interessi legata al nuovo inceneritore di Roma. Con un’interrogazione a risposta orale rivolta al Presidente del Consiglio e ai Ministri dell’Ambiente e degli Affari Regionali, Zaratti evidenzia possibili criticità nella gestione della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA).

Secondo la normativa italiana – ricorda Zaratti nell’interrogazione -, il Commissario Straordinario del Governo per Roma Capitale, nominato dal decreto-legge n. 50/2022, ha assunto competenze che normalmente spettano alla Regione, come la gestione dei rifiuti e le procedure autorizzative. Sulla base di queste prerogative, il Commissario ha approvato a dicembre 2022 il Piano di Gestione dei Rifiuti della capitale e, nello stesso giorno, ha disposto la realizzazione di un impianto a Santa Palomba con capacità di trattamento di 600.000 tonnellate annue di rifiuti.

Nel maggio 2025 – prosegue Zaratti -, il Commissario ha inoltre approvato l’aggiudicazione della concessione del polo impiantistico “Parco delle Risorse Circolari” al Raggruppamento Temporaneo di Imprese guidato da ACEA Ambiente, insieme a Hitachi Zosen Inova, Vianini Lavori, Suez Italy e RMB, costituitosi nella società di progetto RenewRome. Quest’ultima ha successivamente presentato un’istanza di VIA nell’ambito del Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (PAUR).

Il nodo della questione riguarda la competenza della VIA. Secondo la legge regionale n. 16 del 2011 – precisa il deputato -, l’autorità competente per la valutazione ambientale è la struttura della Regione Lazio. La recente sentenza della Corte di Giustizia UE dell’8 maggio 2025 (causa C‑236/24) ha inoltre sottolineato che l’autorità competente non può essere la stessa del committente del progetto, per garantire imparzialità e separazione dei ruoli.

Zaratti evidenzia che, nel caso romano, il Commissario ricopre contemporaneamente tre ruoli: autorità competente per la VIA, committente dell’impianto e Sindaco di Roma, nonché azionista di maggioranza di ACEA, capogruppo del raggruppamento vincitore. Questa concentrazione di funzioni, secondo l’interrogante, comporta un evidente conflitto di interessi e mette a rischio l’indipendenza della procedura di valutazione ambientale.

L’interrogazione parlamentare chiede al Governo se intenda intervenire per riallocare la procedura di VIA all’autorità regionale competente, come previsto dalla normativa nazionale e comunitaria, garantendo così trasparenza e imparzialità nella realizzazione dell’impianto.

La vicenda non riguarda solo la gestione dei rifiuti nella capitale, ma – conclude Zaratti – anche il rispetto dei principi europei di separazione dei ruoli e tutela dell’ambiente. La soluzione della questione potrebbe infatti avere impatti significativi sulle modalità di autorizzazione di grandi progetti infrastrutturali in ambito urbano, aprendo un dibattito sulle modalità con cui le autorità pubbliche devono gestire contemporaneamente funzioni di controllo e interesse diretto nei progetti ambientali.

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