Sono partite il 23 maggio le comunicazioni formali da parte del Presidente di Isde Italia, Roberto Romizi, a 18 sindaci italiani (Torino, Genova, Milano, Bergamo, Brescia, Vicenza, Padova, Venezia, Trento, Parma, Modena, Bologna, Terni, Pescara, Napoli, Catania, Messina, Palermo), nelle quali segnala che nel loro Comune – dopo appena quattro mesi del 2025 – sono già stati superati i limiti annuali per l’inquinamento atmosferico stabiliti dalla Direttiva Europea n. 2881/2024, richiamandoli alle doverose iniziative per tutelare la salute dei/delle suoi cittadini/e.
Si tratta di una nuova iniziativa dei medici per l’ambiente nell’ambito del Progetto “Salute e Inquinamento Atmosferico nelle Città Italiane” avviato quest’anno dall’Associazione con la redazione di un Position paper sull’inquinamento atmosferico, che offre un’analisi approfondita sugli effetti dell’inquinamento sulla salute, sulle fonti di emissione e sulle strategie di mitigazione, proponendo nel suo ambito anche una “cassetta degli attrezzi” per intervenire a livello locale con azioni di advocacy. Inoltre è stata avviata una campagna di rilevazione dai dati giornalieri dei principali inquinanti atmosferici monitorati dalle ARPA in 26 città di 17 regioni, in collaborazione con l’Osservatorio Mobilità Urbana Sostenibile promosso da Kyoto Club e Clean Cities Campaign.
Già a fine marzo il confronto dei dati rilevati dalle agenzie per la protezione dell’ambiente, con i nuovi limiti introdotti dalla Direttiva Europea n.2881/2024 e con i valori raccomandati dalle Linee Guida OMS 2021, che non devono essere superati per tutelare la salute umana, aveva mostrato come per l’inquinamento in molte città italiane sia ancora emergenza. La comunicazione diffusa in quell’occasione è stata ampiamente ripresa dai media (vedi rassegna stampa).
Ora ISDE si rivolge più direttamente ai responsabili della tutela della salute delle persone, i Sindaci, perché su 26 città monitorate, in ben 18 – dopo appena quattro mesi – già sono stati superati i limiti indicati dalla nuova Direttiva Europea per un intero anno, per un almeno un inquinante fra PM10, PM2,5 e NO2, ma ci sono città che hanno già ampiamente superato questi limiti per tutte e tre queste sostanze dannose per la salute umana, per non parlare dei valori raccomandati dall’OMS, che in alcune realtà sono stati violati quasi tutti i giorni. “I cittadini di oggi devono avere lo stesso diritto dei cittadini del 2030 (quando saranno formalmente in vigore i nuovi limiti) a respirare un’aria che non li faccia ammalare”.