Italy For Climate, messaggi chiave alla vigilia della COP 26

Italy for Climate, promossa dalla Fondazione per lo Sviluppo sostenibile, seguirà da vicino i lavori della COP 26 di Glasgow, pubblicando in esclusiva un bollettino quotidiano sui lavori della Conferenza. Intanto sollecita il summit su: ruolo della Cina, rafforzamento della leadership di Europa e Stati Uniti, una legge per la protezione del clima anche in Italia, impegno diretto di attori economici e territori

Auspicio che la Cina, principale emettitore mondiale di Co2, adotti un impegno per la neutralità carbonica in linea con l’obiettivo di 1,5°C; un patto forte e rinnovato tra Europa e Stati Uniti già oggi leader per la riduzione delle emissioni ad effetto serra per guidare la lotta al cambiamento; affermazione decisa dell’importanza dell’azione e dell’impegno unilaterale dei singoli Paesi, prima e oltre gli accordi internazionali.

Su questi principali punti, alla vigilia dell’apertura del G20 di Roma e della storica COP 26 di Glasgow, ci concentrano la posizione e l’appello di Italy for Climate, l’iniziativa della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile che in Italia riunisce imprese e associazioni di imprese impegnate con un ruolo attivo e propositivo per l’attuazione di una roadmap che porti il Paese verso la neutralità climatica.

La Cop 26 può contribuire ad accelerare l’impegno globale per il clima non puntando su una improbabile unanimità e nemmeno su un pieno e altrettanto improbabile accordo con la Cina, anche se speriamo faccia qualche passo avanti ha dichiarato Edo Ronchi Presidente Fondazione Sviluppo sostenibile e promotore di Italy for ClimateContribuirà a fare passi avanti se un gruppo consistente di Paesi, insieme all’Europa e agli Stati Uniti, con la Cop 26 cambieranno passo, varando misure più incisive per realizzare tagli più consistente delle emissioni al 2030 e verso la neutralità climatica entro il 2050. Anche l’Italia deve fare di più varando una legge per la protezione del clima che renda legalmente vincolanti e aggiornati i suoi target climatici, semplifichi ulteriormente le procedure per raggiungerli, coinvolga Regioni e Comuni e utilizzi al meglio strumenti economici e fiscali “

Italy For Climate, seguirà i lavori della Cop 26 con grande attenzione e curerà un bollettino quotidiano che approfondirà in esclusiva le attività della Conferenza (per ricevere il bollettino I4C sulla COP26 via email è sufficiente iscriversi a questo link: Italy for Climate Bollettino COP26). Il giornalista Antonio Cianciullo racconterà da Glasgow, in esclusiva per Italy for Climate, l’andamento dei lavori, il confronto sui temi più critici e gli avvenimenti in tempo reale, con un report quotidiano che verrà pubblicato dal 1 al 12 novembre cui si collegheranno approfondimenti tecnici a cura di I4C sul sito italyforclimate.org.

La COP 26 di Glasgow sarà la prima Conferenza Internazionale sul Clima in cui svolgeranno un ruolo importante anche i soggetti non governativi: città, regioni, imprese, università, operatori finanziari, che hanno nella campagna “Race to Zero”, promossa dalle Nazioni Unite e di cui Italy for Climate è referente italiano, il riferimento del loro impegno per la neutralità carbonica. Un contesto, dunque, in cui viene affermato come cruciale anche il ruolo e l’impegno delle diverse componenti sociali e un approccio che sarà riproposto anche dalla Seconda Conferenza Nazionale sul Clima, che Italy for Climate organizzerà a dicembre e vedrà la partecipazione di rappresentanti istituzionali, del mondo politico, economico, sociale, accademico.

Questa COP26 sarà il primo Summit globale sul clima dall’entrata in vigore dell’Accordo di Parigi e tutti gli occhi saranno puntati sui Governi di tutto il mondo – ha dichiarato Andrea Barbabella Coordinatore Italy for Climate – Il cambiamento climatico è la principale crisi globale della nostra epoca: è necessario dare forza ad un’azione comune e promuovere una maggiore ambizione climatica. Nella nostra Roadmap climatica abbiamo avanzato oltre 40 proposte di intervento, articolate nei singoli settori economici, che potrebbero essere decisivi nel processo di decarbonizzazione del Paese. Azioni che ad oggi risultano ancora più urgenti per l’Italia, soprattutto se consideriamo che attualmente nessuna Regione è in linea con gli obiettivi intermedi fissati al 2030, come emerso dal recente studio di Ranking delle Regioni italiane sul clima, promosso da I4C”.