“La filiera del biowaste per lo sviluppo sostenibile”: arriva il IV volume della collana Organic Biorecycling

Dai numeri della raccolta della frazione organica in Italia alle proposte indirizzate alla politica: il Consorzio Italiano Compostatori (CIC) presenta il nuovo libro che fa il punto sullo stato dell’arte del settore del riciclo del rifiuto organico in Italia, della situazione europea e sull'importanza del riciclo organico

La filiera del biowaste per lo sviluppo sostenibile

Il quarto volume della serie Organic Biorecycling, intitolato “La filiera del biowaste per lo sviluppo sostenibile“, pubblicato da Edizioni Ambiente, mette in luce l’importanza cruciale della gestione del biowaste per promuovere lo sviluppo sostenibile in Italia e in Europa. Questa affermazione è solidamente supportata da dati e ricerche approfondite. Il volume, curato da Massimo Centemero, il Direttore Generale del Consorzio Italiano Compostatori (CIC), raccoglie i contributi di numerosi esperti del settore. In particolare, il libro si concentra sulla connessione tra la gestione responsabile del biowaste e il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile stabiliti nell’Agenda Globale 2030 delle Nazioni Unite.

Si parte dal 15° obiettivoVita sulla terra”, che sottolinea l’importanza di proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre, gestire sostenibilmente le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e far retrocedere il degrado del terreno e fermare la perdita di diversità biologica. In questo senso, il ruolo del biowaste è cruciale, come raccontano i dati contenuti nel libro. Solamente nel 2021, in Italia, sono state trattate 8,3 milioni di tonnellate di rifiuti a matrice organica, di cui ben 7,3 milioni provenienti dalla raccolta differenziata, che sono state trasformate in 2,1 milioni di tonnellate di compost, un fertilizzante organico che, nutrendo il suolo, compartecipa alla lotta contro il cambiamento climatico. Sono stati ottenuti inoltre 406 milioni di metri cubi di biogas, valorizzati mediante la produzione di circa 440 GWh di energia elettrica, 125 GWh di energia termica e 136 milioni di metri cubi di biometano, utilizzabili sia per l’immissione in rete che per l’autotrazione, riducendo il ricorso alle fonti fossili.

“La filiera del biowaste per lo sviluppo sostenibile”, il quarto volume della collana Organic Biorecycling

Numeri alla mano, risulta evidente come la filiera del biowaste rappresenti una grande opportunità, in termini sia di sostenibilità che economici. Ma non solo, perché i fenomeni meteorologici estremi ai quali siamo sempre più abituati ad assistere hanno evidenziato l’urgenza di preservare il suolo dalla minaccia della desertificazione: proprio una buona dotazione di sostanza organica aiuta a migliorare la capacità di ritenzione idrica, la struttura e la stabilità del suolo, con conseguente riduzione dell’erosione. Il compost, dunque, non solo trasforma i rifiuti in un prezioso alleato per il Pianeta ma consente anche di limitare l’utilizzo dei fertilizzanti di sintesi grazie a una migliore qualità del suolo che, diventando maggiormente lavorabile, permette anche di ridurre l’utilizzo dei macchinari (e dunque dei combustibili fossili per la loro movimentazione), con un significativo risparmio in termini di emissioni di anidride carbonica.

Nella corsa verso la transizione ecologica conta molto anche la qualità dei rifiuti raccolti, altro tema affrontato nel volume presentato dal CIC: per far sì che la filiera possa ottenere i migliori risultati per il riciclo dei rifiuti a matrice organica, occorre ridurre al minimo le occasioni di contaminazione dei rifiuti. Attraverso le pagine del volume, il CIC indica una serie di proposte indirizzate agli attori della politica nazionale, partendo proprio dalla richiesta di diffondere buone pratiche attraverso campagne locali mirate che promuovano un miglioramento della qualità della raccolta differenziata del rifiuto organico, adottando misure capaci di migliorare la qualità dei rifiuti organici, favorire i processi integrati disincentivando, invece, l’adozione di soluzioni tecnologiche di raccolta differenziata che peggiorano la qualità del rifiuto organico. Ci si aspetta altresì un concreto sostegno al recupero di materia da ogni rifiuto organico compostabile, promuovendo la centralità dei fertilizzanti organici e del carbonio nel suolo.

“Come dimostrano i numeri, nel settore biowaste, l’Italia è un’eccellenza nel mondo, e l’obiettivo è portare la nostra esperienza anche in Europa”, spiega Massimo Centemero, Direttore Generale del CIC e curatore del libro. “Il settore dei rifiuti organici è più che mai strategico per portare avanti gli obiettivi di transizione ecologica necessari per raggiungere la neutralità climatica del Continente e per affrontare alcune delle complesse crisi che stiamo vivendo, da quella climatica a quella energetica”.

“Il CIC ha avuto e continuerà ad avere sempre di più un ruolo centrale nella promozione della filiera del biowaste e nel portare le istanze del settore sui tavoli della politica a livello europeo, nazionale e locale”, conclude Lella Miccolis, presidente del CIC. “Questo perché abbiamo il compito di rappresentare tante realtà diverse. Non dobbiamo però dimenticarci che le nostre imprese, oltre a valorizzare le risorse ambientali ed agronomiche, lavorano nel territorio e per il territorio, portando benefici economici e sociali fondamentali per la crescita del sistema Paese nel suo insieme”.

Numerosi gli esperti e i rappresentanti del settore che hanno fornito gratuitamente il proprio contributo per la realizzazione di questo volume, disponibile in tutte le librerie sia fisiche che digitali: Riccardo Gambini; Gabriele Chilosi; Andrea Vannini; Alessia Catalani; Merima Jasarevic; Carmen Morales Rodriguez; Emanuele Radicetti; Roberto Mancinelli; Marco Grigatti; Cipriano Loiudice; Giuseppe Carlucci; Teodoro Berloco; Domenico Laterza; Egidio Lardo; Sebastiano Nigris; Nadine de Biasio; Barbara Baldan; Werner Zanardi; Tiziano Bonato; Michele Giavini; Enzo Favoino; Matteo Nardi.