Legambiente: “Bene Repower su rinnovabili ed efficientamento energetico, male su rigassificatori e gasdotti”

Per l'associazione il nuovo pacchetto di misure “Repower EU” pubblicato dalla Commissione Europea va in parte nella giusta direzione per superare la dipendenza energetica da Mosca e per accelerare la transizione energetica ed ecologica investendo, davvero, sulle fonti rinnovabili. Da bocciare, invece, la previsione di nuovi investimenti, soprattutto per rigassificatori e gasdotti, di cui per l’associazione ambientalista non c’è bisogno

Proteste e cariche della polizia per fermare i tafferugli davanti al cantiere Tap, il gasdotto dell'Adriatico a Melendugno, in Puglia, in una foto d'archivio del 28 ottobre 2017. ANSA/ CLAUDIO LONGO

Per Legambiente il nuovo pacchetto di misure “Repower EU” pubblicato dalla Commissione Europea va in parte nella giusta direzione per superare la dipendenza energetica da Mosca e per accelerare la transizione energetica ed ecologica investendo, davvero, sulle fonti rinnovabili. Positivi gli interventi previsti per le fonti pulite e il loro sviluppo, per l’efficientamento energetico e le comunità energetiche; da bocciare, invece, la previsione di nuovi investimenti, soprattutto per rigassificatori e gasdotti, di cui per l’associazione ambientalista non c’è bisogno.

“Il Repower EU, sul fronte delle energie pulite, – commenta Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – rappresenta una buona notizia dato che contiene misure e interventi che potranno portare benefici all’ambiente, all’economia ma anche a quelle imprese e cittadini che scelgono e sceglieranno di investire su queste fonti. Ben venga, infatti, l’innalzamento dei target delle rinnovabili al 2030, dal 40 al 45%, la proposta di revisione della direttiva per semplificare il processo autorizzativo e quella di installare pannelli solari per tutti gli edifici insieme ad una maggiore diffusione delle comunità energetiche. Bene anche le misure previste per l’efficientamento energetico con l’obiettivo al 2030 che passa dal 9 al 13%. In questa partita è importante che ogni Paese dia il suo contributo con misure concrete, perché per superare l’attuale crisi energetica e il ricatto del gas russo in corso serve un cambio di passo decisivo che porti alla messa al bando delle fonti fossili e al completo sblocco delle rinnovabili e degli impianti da fonti pulite, oggi in parte frenate dalla burocrazia, dal no delle amministrazioni locali, dai pareri negativi delle Sovrintendenze, dalle moratorie delle Regioni e dalle proteste dei comitati locali e di alcune associazioni ambientaliste”.

Infine, parlando di Europa, tassonomia e transizione energetica, Mauro Albrizio responsabile ufficio europeo di Legambiente aggiunge: “Dall’Europa ci aspettiamo un passo indietro sulla proposta di tassonomia verde che prevede l’inserimento di nucleare e gas come investimenti sostenibili equiparandoli alle energie rinnovabili. Si tratta di una scelta insensata e non giusta, che allontana dalla giusta transizione ecologica verso le fonti rinnovabili”.  

Per questo sabato 21 maggio Legambiente insieme ad oltre 20 associazioni, comitati e movimenti ecologisti sarà in piazza a Roma e Milano, alle ore 17.00, per partecipare alla mobilitazione europea contro la proposta di tassonomia verde. #NotMyTaxonomy