Legge Salvamare, parte il recupero delle plastiche nei fiumi

Ultimato anche il passaggio in Corte dei Conti, diventa pienamente operativo il primo programma sperimentale per il recupero delle plastiche nei fiumi, allegato della Legge Salvamare. Lo rende noto la vice ministra all'Ambiente, Vannia Gava, spiegando che "l'iniziativa, di durata triennale, prevede interventi strutturali direttamente sui corsi d'acqua per la cattura, rimozione e gestione dei rifiuti plastici galleggianti e campagne di sensibilizzazione".

Ultimato anche il passaggio in Corte dei Conti, diventa pienamente operativo il primo programma sperimentale per il recupero delle plastiche nei fiumi, allegato della Legge Salvamare. Lo rende noto la vice ministra all’Ambiente, Vannia Gava, spiegando che “l’iniziativa, di durata triennale, prevede interventi strutturali direttamente sui corsi d’acqua per la cattura, rimozione e gestione dei rifiuti plastici galleggianti e campagne di sensibilizzazione”.

“Interveniamo fattivamente a salvaguardia dei nostri mari e dei nostri fiumi sempre più esposti al pericolo dell’inquinamento antropico – aggiunge Gava – Lo facciamo operativamente e sotto il profilo culturale, che consideriamo architrave per gli obiettivi di economia circolare e di sostenibilità”.

L’attività sperimentale prevede azioni direttamente sui corsi d’acqua in cui si attueranno opere di: cattura, rimozione e gestione dei rifiuti plastici galleggianti. Sono previste inoltre campagne di sensibilizzazione sul tema. Si tratta di azioni che saranno attuate in sinergia con le Autorità di bacino distrettuali. I fondi a disposizione sono di 2 milioni di euro per ogni anno di operatività 2022, 2023 e 2024.

Secondo uno studio dell’Ispra l’85 per cento dei rifiuti dispersi nei corsi d’acqua italiani è costituito da plastica, il 35 per cento della quale monouso. Per questo la legge Salvamare include nelle attività di prevenzione e bonifica anche la prevenzione della plastica nei fiumi.