Lettera aperta all’Istituto Superiore di Sanità sulla gestione rifiuti Covid

Come associazione Eco dalle Città chiediamo di aggiornare le disposizioni in materia di gestione dei rifiuti domestici seguendo le indicazioni europee che raccomandano sì di gestire con attenzione i rifiuti più delicati ma di proseguire la raccolta differenziata: "L'Italia è per molti versi il paese più avanzato sul fronte della raccolta differenziata. Inibirla sarebbe un grave danno ambientale ed economico. L'indicazione contraria alla raccolta differenziata è stata per lo più dimenticata o ignorata, ma questo non è certo un buon motivo per tenerla in vigore" 

Spettabile  ISS        

Gentile Lucia Bonadonna

stiamo verificando a livello locale e anche in altri paesi europei la questione della gestione dei rifiuti domestici urbani in relazione alla pandemia Covid. Come probabilmente già altri e più importanti soggetti vi hanno segnalato, sta diventando impossibile seguire le indicazioni che erano contenute nel vostro documento del maggio 2020. Le città che avevano iniziato una gestione separata della raccolta domiciliare ai positivi, impostandola come raccolta di rifiuti ospedalieri, vi hanno già rinunciato o stanno rinunciando  stante la impossibilità di stare dietro ai continui cambiamenti della popolazione contagiata.

Abbiamo raccolto notizie o segnalazioni in tal senso rispetto a Roma, alle città toscane, a Palermo, a Genova. Il tentativo di far gestire i rifiuti provenienti dalle abitazioni dei positivi come rifiuti ospedalieri provoca costi alti e continue disfunzioni organizzative. Nel vostro documento era previsto che in molte situazioni non si potesse procedere a quel tipo di “gestione separata” e allora scatta la disposizione di non differenziare i rifiuti, mettendoli tutti in uno stesso sacco doppio. Questa indicazione è stata però superata da quella della Commissione Ue, che raccomanda da un lato di proseguire la raccolta differenziata, dall’altro di gestire con attenzione i rifiuti più delicati dal punto di vista Covid, come mascherine e fazzolettini provenienti dal domiciliato positivo, ponendoli in un sacchetto all’interno del più ampio sacco indifferenziato.

Una nostra rapida indagine in altri paesi europei  indica che non sono in vigore norme, disposizioni o suggerimenti contrari alla raccolta differenzata. In Spagna si raccomanda – come da documento Ue – di chiudere i rifiuti diciamo “personali del paziente” in un sacchetto prima di metterli nel più ampio sacco dell’indifferenziato. In Portogallo si raccomanda di usare sacchi resistenti e di non riempirli troppo, per evitare rotture. A Berlino e Amburgo le aziende dei rifiuti ci hanno risposto che le disposizioni speciali sono state abbandonate dopo il 2020 e oggi si procede normalmente. A Vienna ci hanno detto che valgono le regole dei tempi pre Covid. A Bruxelles che i cittadini sono invitati a conferire i rifiuti riciclabili al termine dell’isolamento domiciliare.

L’ Italia è per molti versi il paese più avanzato sul fronte della raccolta differenziata. Inibirla sarebbe un grave danno ambientale ed economico. L’indicazione contraria alla raccolta differenziata è stata per lo più dimenticata o ignorata, ma questo non è certo un buon motivo per tenerla in vigore. Per quanto siamo riusciti a conoscere e a capire non è necessario disporre la rinuncia alla raccolta differenziata e sono sufficienti raccomandazioni e accorgimenti che la vostra esperienza e competenza saprà indicare. 

Certi di interpretare il punto di vista di chi si occupa e preoccupa della economia circolare dei rifiuti, vi chiediamo quindi di aggiornare le indicazioni in merito.

Associazione Eco dalle Città