L’impatto dell’economia usa e getta sulle emissioni climalteranti | il rapporto di Circle Economy

I paesi stanno trascurando il massiccio impatto dell’economia “usa e getta” sulle emissioni di riscaldamento del pianeta. Secondo una ricerca pubblicata dall'associazione ambientalista il 19 gennaio che ha calcolato che più di mezzo trilione di tonnellate di materiali vergini sono stati consumati dall’accordo sul clima di Parigi del 2015

Circle Economy

Dall’abbigliamento al cibo, dagli aerei agli edifici: una ricerca dell’organizzazione Circle Economy stima che il 70% delle emissioni di gas serra sono legate alla produzione e all’uso di prodotti.

Nel suo rapporto annuale sullo stato dell’uso dei materiali nel mondo, i ricercatori hanno affermato che gli impegni nazionali per il clima per ridurre le emissioni climalteranti si concentrano strettamente sull’uso di combustibili fossili e ignorano il crescente bisogno globale per apparecchi, cose e oggetti. Matthew Fraser, capo della ricerca presso Circle Economy, ha affermato che il rapporto mirava a guardare oltre il semplice utilizzo di combustibili fossili e la transizione verso l’energia verde e a interrogarsi sulle implicazioni delle emissioni date dall’utilizzo di meno risorse.

Il rapporto stima che se l’economia fosse più circolare, riducendo l’estrazione e il consumo di risorse del 28%, il mondo potrebbe raggiungere l’obiettivo di Parigi sul riscaldamento massimo, fissato a 1,5° C sopra i livelli preindustriali.

Il rapporto evidenzia però che solo un terzo degli impegni climatici delle nazioni menziona l’economia circolare come parte dei suoi obiettivi sulle emissioni. L’umanità sta consumando il 70% in più dei materiali “vergini” di quanto il mondo possa rifornire in maniera sostenibile.

“Metabolismo” economico

L’analisi esamina i flussi di materiali globali in base alle cifre nazionali di importazione ed esportazione e li traduce in stime dei materiali utilizzati e riutilizzati. Calcola anche l’uso annuale delle risorse che è cresciuto da 89,8 miliardi tonnellate del 2016 a oltre 100 miliardi di tonnellate nel 2019 e per il 2021 ha fatto una stima di 101,4 miliardi.

Circle Economy ha scoperto che quasi tutti i materiali estratti vanno sprecati, con solo l’8,6% dei materiali riciclati nel 2020, quello che chiamano il divario di circolarità. Questa è una percentuale ancora più bassa rispetto al 2018, quando i materiali riutilizzati erano il 9,1% del totale, poiché la domanda globale di più cose aumenta.

Il rapporto ha identificato una serie di pratiche in tutti i settori, dalla produzione alimentare ai trasporti, che potrebbero aiutare a frenare l’uso in continua espansione di materiali “vergini”. Fraser ha affermato che l’attuale modello che consente alle persone dei paesi più ricchi di acquistare prodotti da tutto il mondo e vederseli consegnare entro poche ore o pochi giorni, dovrà inevitabilmente cambiare.

Il rapporto ha anche valutato strategie come:

  • consentire la riparazione di prodotti elettrici (che contengono materie prime fondamentali come oro, argento e cobalto)
  • riprogettare gli articoli per renderli più facili da riciclare
  • limitare la plastica monouso e noleggiare i prodotti, tipo le automobili, invece di acquistarli.

Fraser ha affermato che la politica dei governi deve essere ridisegnata verso incentivi economici che rendano più economico il riutilizzo delle risorse e più costoso l’utilizzo di quelle nuove. Questa politica dovrebbe essere considerata parte integrante degli sforzi per frenare il riscaldamento globale.