Milano, ancora una ciclista uccisa. Ira delle associazioni: “Sala deva agire adesso”

Mezzi pesanti sempre più pericolosi in una città sempre più cantierizzata, Legambiente: “Nulla è stato fatto in concreto e le collisioni continuano con la stessa dinamica di sempre, in uno stillicidio di lutti: Li Tianjiao, Cristina Scozia, Veronica Francesca D'Incà, Silvia Salvarani e oggi quella che si continua a sperare possa essere l’ultima. Il sindaco deve agire adesso, agghiacciante stillicidio di vittime a fronte di imbarazzanti ritardi amministrativi”

Milano, ancora una collisione mortale tra una ciclista e un mezzo pesante
Polizia locale effettua i rilievi sul luogo dove un ciclista è stato investito e ucciso da un camion a Milano, 8 maggio, 2023. Il ciclista dopo l'impatto col mezzo pesante, un autoarticolato, è stato portato in codice rosso all'ospedale Niguarda dove poco dopo è deceduto a causa delle ferite riportate. Ansa/Andrea Fasani

Una donna di 60 anni in bicicletta è morta la mattina del 22 giugno 2023 al Policlinico di Milano, dopo essere stata travolta dal conducente di una betoniera. “Un ‘incidente’ fotocopia, dice Legambiente Lombardia – con nessun provvedimento effettivo ed efficace dopo l’ordine del giorno approvato dal consiglio comunale il 4 maggio sulle prescrizioni alla circolazione dei mezzi pesanti. L’OdG prevede, tra l’altro, orari notturni per l’ingresso in città da parte di questo tipo di veicoli, una misura cruciale pensando all’attuale coincidenza tra ora di punta dei cittadini – che scelgono sempre più la bicicletta – e circolazione di mezzi pesanti, con relativo rischio per tutti gli utenti della strada. Durante i picchi di congestione del trasporto individuale e collettivo sarebbe infatti buon senso non aggiungere pericoli, oltre che rallentamenti”.

Nulla è però stato fatto in concreto, – denuncia l’associazione – e le collisioni continuano con la stessa dinamica di sempre, in uno stillicidio di lutti: Li Tianjiao, Cristina Scozia, Veronica Francesca D’Incà, Silvia Salvarani e oggi quella che si continua a sperare possa essere l’ultima“.

La sezione lombarda di Legambiente continua spiegando che “la sagoma del mezzo pesante, essendo molto ingombrante, deve necessariamente impegnare l’intersezione fino a quando non può iniziare a svoltare, avendo però dato l’impressione di stare andando diritto. In assenza di dispositivi che riducano il cosiddetto angolo cieco, e relativa formazione alla circolazione in città dei conducenti, è quasi inevitabile travolgere chi si trova sulla destra, con poca possibilità di scampo: la circonferenza delle ruote di questi mezzi è infatti tale da trascinare inesorabilmente sotto di sé persone e cose“.

Milano è una città caratterizzata da un elevato numero di cantier: “Una situazione che dovrebbe accelerare l’adozione di misure in materia di sicurezza stradale, compresi i contenuti dell’altro Ordine del Giorno ancora in sospeso, ovvero quello relativo alla limitazione della velocità a 30 km/h in città. La presenza di un alto tasso di incidenti stradali non rappresenta un’immagine reale di sostenibilità per la città e di fatto scoraggia la transizione verso forme di mobilità più sostenibili, annullando gli sforzi dell’amministrazione in tal senso”.

Oltre alla questione dei veicoli pesanti, Milano registra ancora un numero di automobili per abitante molto superiore alla media europea (494 su 1000 rispetto a 300-250 nelle altre città come Londra, Parigi, Barcellona). Ciò comporta uno spazio pubblico non solo poco praticabile, ma anche pericoloso, nonostante i risultati positivi ottenuti nelle ultime amministrazioni.

“Siamo stufi di dover spiegare una volta di più quali sono le politiche adeguate in materia di sicurezza stradale in presenza di lutti come questo” commenta Federico Del Prete, responsabile mobilità e spazio pubblico di Legambiente Lombardia. “Bisogna deliberare subito tutte le prescrizioni ai mezzi pesanti in città, aggiungendo anche la formazione obbligatoria ai conducenti, come avviene in diverse nazioni europee. Non possiamo più nasconderci dietro imbarazzanti ritardi, che il sindaco prenda subito in mano le sue responsabilità e agisca.”