Milano, il Tar sospende nuovamente la gara per l’assegnazione della gestione rifiuti

Dopo il primo stop circa un anno fa, il Tribunale amministrativo regionale ha sospeso nuovamente l’efficacia della gara europea da 2,4 miliardi di euro per la gestione dei rifiuti urbani nel capoluogo lombardo, impugnata dall’impresa Sangalli Giancarlo. L’appalto, il cui valore totale è di circa 2 miliardi e mezzo di euro era stato articolato dal Comune di Milano in unico lotto. I Magistrati Amministrativi non approvano le linee d’indirizzo redatte dall’amministrazione comunale

Nuovo stop al bando lanciato dal Comune di Milano per la gestione dei rifiuti, in vista della scadenza del contratto con Amsa. Dopo il primo stop circa un anno fa, il Tribunale amministrativo regionale ha sospeso nuovamente l’efficacia della gara europea da 2,4 miliardi di euro per la gestione dei rifiuti urbani nel capoluogo lombardo impugnata dall’impresa Sangalli Giancarlo. 

“Per la seconda volta dopo la prima sentenza di fine febbraio 2021, il Tribunale Amministrativo Regionale accoglie l’istanza promossa da Impresa Sangalli Giancarlo e sospende l’efficacia della gara europea per l’appalto del servizio di gestione dei rifiuti urbani per la città di Milano. Il Comune di Milano è stato inoltre condannato al pagamento delle spese della fase cautelare. – spiega in un comunicato l’azienda che si occupa di raccolta rifiuti – L’appalto, il cui valore totale è di Euro 2.415.529.200,68, era stato articolato dal Comune di Milano in unico lotto. I Magistrati Amministrativi con la loro pronuncia non approvano le linee d’indirizzo redatte dall’amministrazione comunale. Nel merito nella sentenza si legge che ‘le linee di indirizzo redatte dall’amministrazione, sulla base di una relazione tecnica elaborata dall’Università Bicocca, sono centrate, essenzialmente, sul risparmio di spesa che sarebbe conseguibile tramite il lotto unico, sulla ritenuta apertura al mercato anche in caso di lotto unico e sull’esistenza di esigenze di omogeneità nell’esecuzione complessiva del servizio”.

In relazione al fumus boni iuris, il Tribunale evidenzia “che le argomentazioni del Comune di Milano, che sono espressione di discrezionalità tecnica e amministrativa, da un lato, non soddisfano lo specifico onere motivazionale cui si riferisce la giurisprudenza dominante.’”. Alfredo Robledo, Presidente di Impresa Sangalli dichiara che ‘prende atto con favore della pronuncia dei giudici amministrativi. Ci auguriamo che non si avveri il vecchio adagio non c’è due senza tre e che finalmente il Comune di Milano si decida a predisporre un bando rispondente ai criteri di legge e alla normativa sulla concorrenza, principio di carattere europeo”.

(fonte MiaNews)