Mobilità sostenibile a Milano, presentati gli obiettivi al 2030 di Legambiente/CleanCities Campaign

L'associazione: "Milano se vuole rimanere a buon diritto tra le città europee che maggiormente avanzano verso la tutela della salute deve saper sfruttare questo momento e adottare misure che permettano di liberare lo spazio della città a favore di altri stili di vita, a partire dagli orari della città e dalle modalità di lavoro. Più vero smart working, meno auto in città e più mobilità attiva. E diminuire l’inquinamento atmosferico”

Smog e traffico a Milano, 19 gennaio 2021. ANSA / PAOLO SALMOIRAGO
Presentata oggi a Milano negli uffici dell’Assessorato alla Mobilità di Milano la scheda di valutazione della mobilità urbana alla presenza dell’Assessora Arianna Censi, della presidente di Legambiente Lombardia Barbara Meggetto, del responsabile mobilità e spazio pubblico Federico Del Prete e di Andrea Poggio, responsabile mobilità sostenibile nazionale di Legambiente. 

Lo Stress Test Mobilità di CleanCities Campaign ha rivelato come Milano abbia un tasso di motorizzazione privata in calo, nonostante gli incentivi statali e regionali all’acquisto di nuove automobili, un dato che però non si traduce ancora in sicurezza stradale: il numero di morti e feriti sulle strade comunali è ancora troppo alto. Milano Città 30 Km/h è quindi un obiettivo da raggiungere al più presto, restituendo ai cittadini forme alternative di mobilità: sempre più percorsi ciclabili, veicoli condivisi, logistica urbana con veicoli leggeri a zero emissioni; meno deroghe per AreaB e AreaC, meno possibilità di ingresso e sosta illegale per i city users, rivedere la sosta su strada a favore di tutte le categorie di veicoli. L’offerta di trasporto pubblico locale è buona, soprattutto se confrontata con le altre città italiane, meno se il confronto avviene con le città europee. 

“Il quadro che emerge è di una città che negli anni ha perseguito la strada verso una mobilità urbana più sostenibile ma dove rimangano ancora margini di miglioramento molto ampi,” dichiarano da Legambiente. “Milano se vuole rimanere a buon diritto tra le città europee che maggiormente avanzano verso la tutela della salute deve saper sfruttare questo momento e adottare misure che permettano di liberare lo spazio della città a favore di altri stili di vita, a partire dagli orari della città e dalle modalità di lavoro. Più vero smart working, meno auto in città e più mobilità attiva. E diminuire l’inquinamento atmosferico”. 
 
COMMENTO ALLA SCHEDAMILANO VERSO IL 2030 – PER UNA MOBILITA’ A ZERO EMISSIONI
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Il tasso di motorizzazione in calo, anche nel 2020, nonostante i bonus auto nuove elargiti non solo dallo Stato ma anche dalla Regione e dallo stesso comune per auto non elettriche.Entro il 2030 Milano deve dimezzare morti e feriti a causa di incidenti stradali, come la gran parte degli altri comuni italiani. (Fonte dati: ACI, Istat 2020)
Fortemente critico l’inquinamento atmosferico nelle centraline che misurano l’inquinamento urbano (quindi soprattutto traffico e riscaldamento) alla luce dei nuovi valori limite OMS (e prossimamente anche europei). Il PM10 dovrà essere ridotto del 52% entro il 2030, ma soprattutto il PM 2,5 del 76% e gli ossidi d’azoto (NO2) del 74% (Fonte dati: Agenzie Regionali, elaborazione Malaria – Legambiente 2021).  Sempre più frequenti le ricerche che correlano la morbilità da coronavirus con l’esposizione all’inquinamento: secondo“Giovanni Veronesi e a., Occupational and Environmental Medicine, 2022” su 62 mila abitanti a Varese, “per ogni 1µg/mc in più di PM2.5 si è notato un aumento del 5,1% in più del tasso di casi da Covid 19, pari a 294 casi aggiuntivi ogni 100mila persone/anno”.

Buona l’offerta di trasporto rapido di massa nella città di Milano, eccellente il servizio di metropolitane per la città, margini di miglioramento e potenziamento soprattutto per la Città metropolitana e la provincia, dove risiede il 60% della popolazione. Milano ha la metà dei tram in circolazione nelle città italiane, con una età media di 12,8 anni, meno della media italiana. Ma se il confronto si fa con l’Europa, Milano può migliorare sia l’offerta ferroviaria che quella tranviaria. (Fonte dati: Pendolaria Legambiente 2022).

Si può fare meglio e di più, ma l’impulso negli ultimi anni alla realizzazione di nuovi percorsi ciclabili (tra questi 40 km in aree verdi e 66 km corsie in alcuni casi provvisorie) sta segnando – più dei bonus acquisto – la crescita nell’uso non solo delle bici di proprietà, ma anche dei servizi di sharing mobility con monopattini e biciclette, catturando anche in questi anni di pandemia, una quota di utenti che hanno abbandonato il mezzo pubblico (Fonte dati: Ecosistema Urbano 2020).
Milano è indietro per km di strade a velocità calmierate, misura indispensabile non solo per incentivare la mobilità ciclopedonale, ma anche e soprattutto per ridurre la gravità degli incidenti stradali. Si possono annoverare 30 piazze ridisegnate, incroci con riduzione parcheggi e di careggiate stradali e alcune zone scolastiche, verso la “città 15 minuti” e alcune zone scolastiche: mancano ancora da realizzare altri 1.400 km (obiettivo 80% strade cittadine) di strade a velocità moderata per diventare una “città 30” (Fonte dati: Ecosistema Urbano 2020).

Ottima, rispetto a tutte le altre città italiane, l’offerta di mezzi pubblici (86 km*vetture/ab, seguono Genova, Cagliari e Bologna con 42-44). Certo, se il confronto si fa Europeo l’offerta potrebbe ancora crescere, soprattutto nell’hinterland.  Ottima l’offerta di TPL elettrico rinnovabile, già al 75%, con un preciso piano per arrivare al 100% bus elettrici entro il 2030. 

A livello europeo anche le proposte di sharing mobility, all’80% elettrico: entro un paio d’anni ci si augura che anche l’offerta del servizio di car sharing venga completamente elettrificato (Fonte dati: Ecosistema Urbano 2020 e CittaMEZ 2021).

La nuova AreaB, area Low Emission Zone, a circolazione consentita ai veicoli meno inquinanti (per ora limitata agli Euro4 diesel non dotati di filtro antiparticolato efficaci, come prescrive la Regione Lombardia) è estesa ormai alla quasi totalità dell’abitato. Importanti licenze ad inquinare a causa dei permessi concessi dalla regione, soprattutto per i veicoli commerciali, riducono l’efficacia delle misure. 

L’AreaC di Milano (area “congestion charge” centrale con ingresso a pedaggio a 5 € giorno, con unica eccezione a veicoli elettrici a batteria) ha appena compiuto 10 anni dalla sua inaugurazione dopo un referendum cittadino: – 38,5% di ingressi nel 2021 e una riduzione stimata di 3 o 4 volte delle emissioni inquinanti da traffico.
La velocità lungo le tangenziali è già limitata a 90 km/h per tutti i mezzi, anche se non sempre rispettata.