In occasione della nuova edizione di “Streets for Kids“, la mobilitazione europea promossa dalla Clean Cities Campaign, è stata pubblicata una classifica delle città europee più avanzate in termini di mobilità urbana per l’infanzia e quindi a misura di bambine e bambini. L’analisi prende in considerazione tre indicatori: strade scolastiche, piste ciclabili in sede separata e limiti di velocità a 30 km/h.
Dal 9 maggio 2025 e fino a fine mese, migliaia di bambini e associazioni in 18 Paesi europei parteciperanno a eventi pubblici per chiedere strade più sicure e spazi pubblici più vivibili. In Italia sono previste oltre 100 mobilitazioni, consultabili sulla pagina dedicata della campagna.
I tre indicatori analizzati: strade scolastiche, ciclabilità, limiti di velocità
Per redigere la classifica, Clean Cities ha raccolto dati da 36 città europee in base a tre criteri principali, raccomandati da enti come le Nazioni Unite, l’OMS e il Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti.
- Il primo indicatore è il numero di strade scolastiche, ovvero tratti chiusi al traffico motorizzato in prossimità delle scuole primarie;
- Il secondo riguarda la presenza di piste ciclabili protette, giudicate fondamentali per la sicurezza percepita da parte dei bambini;
- Il terzo è la percentuale di strade urbane con limite di velocità a 30 km/h, misura associata a una significativa riduzione degli incidenti e dell’inquinamento atmosferico.
Nessuna città italiana nella top 10 europea
La classifica complessiva mostra un ritardo italiano: nessuna città nazionale compare tra le prime dieci. La migliore performance è di Bologna (16ª), seguita da Milano (23ª) e Torino (24ª). Firenze e Roma si collocano rispettivamente al 29° e 32° posto su 36 città analizzate.
In ambito di strade scolastiche, tuttavia, le città italiane mostrano segnali positivi: Milano è 2ª in Europa, seguita da Torino (4ª) e Bologna (11ª). Roma è 16ª. Tuttavia, Firenze rientra tra le dieci città senza alcuna strada scolastica.
Infrastrutture ciclabili e limiti di velocità: Italia in difficoltà
Sulle piste ciclabili in sede separata, l’Italia presenta grandi criticità. Roma si posiziona nelle ultime tre, mentre Milano, Firenze, Bologna e Torino si trovano nella fascia medio-bassa.
Anche la moderazione della velocità registra risultati deboli. Bologna, prima grande città italiana ad adottare il limite dei 30 km/h, è 18ª. Seguono Firenze (24ª), Milano (30ª), Torino (31ª) e Roma (33ª).
Le città europee più virtuose
Parigi è in vetta alla classifica. La capitale francese ha esteso rapidamente la sua rete di ciclabilità protetta, introdotto zone a traffico limitato e abbassato i limiti di velocità sull’89% del territorio urbano.
Londra guida per numero di strade scolastiche (525), mentre Amsterdam, Anversa, Bruxelles e Lione confermano il proprio impegno. Helsinki raggiunge risultati notevoli nella ciclabilità, con il 48% della rete stradale dotata di piste protette.
Incidenti e inquinamento: i rischi per i bambini
Secondo i dati europei, ogni giorno un bambino muore in un incidente stradale nell’UE e altri 18 subiscono ferite gravi. L’inquinamento atmosferico è inoltre responsabile di oltre mille morti premature tra bambini e adolescenti ogni anno in Europa.
La crescente motorizzazione urbana ha ridotto drasticamente l’autonomia degli spostamenti dei più piccoli, con effetti sulla salute fisica e sull’attività motoria, specie tra le bambine.
Il ruolo delle comunità e dei genitori
In Italia, i risultati migliori si riscontrano dove è attiva una mobilitazione civica costante. Secondo la Clean Cities Campaign, la pressione delle famiglie è spesso decisiva nel promuovere interventi strutturali.
A Milano, il progetto Piazze Aperte ha portato alla creazione di 14 nuove aree pedonali entro il 2024, con ulteriori interventi previsti nel 2025. Le 23 strade car-free nei pressi delle scuole rappresentano un primo passo, ma serve una pianificazione di lungo periodo e un indirizzo politico chiaro.
Anche Roma ha avviato un percorso con 15 strade scolastiche pedonali e 5 temporanee. Il Comune ha promesso l’attuazione di 34 interventi già progettati, ma i lavori hanno subìto rallentamenti per mancanza di fondi. La sfida è garantire continuità e trasparenza.
Una sfida aperta per le città italiane
L’esperienza di Parigi, Londra e Lione mostra come l’attivismo locale, sostenuto da visioni politiche lungimiranti, possa trasformare lo spazio urbano. La partecipazione dei genitori e l’azione coordinata tra enti locali e cittadini restano elementi centrali per rendere le città più sicure e accessibili.
In Italia il potenziale esiste. Per valorizzarlo occorre investire con decisione in mobilità attiva, limitazione del traffico e ciclabilità sicura, senza trascurare il ruolo cruciale delle strade scolastiche come leva di cambiamento urbano.
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