Con la fine dell’estate 2025 emergono i dati relativi alla qualità dell’aria nelle regioni del Nord Italia. L’ozono troposferico, inquinante secondario che si forma con la radiazione solare a partire da diversi precursori, si conferma un problema diffuso, con superamenti ripetuti dei valori limite fissati dall’Unione Europea.
I rilevamenti indicano la situazione più critica a Bergamo, con 77 giornate oltre i valori obiettivo entro il 31 agosto. Torino, le province della Lombardia occidentale (tra cui Milano, Pavia, Cremona e Varese) e i capoluoghi emiliani come Piacenza, Modena e Parma figurano tra le aree più colpite. Condizioni migliori sono state registrate a Sondrio, Belluno, Ravenna, Rimini e lungo la costa romagnola.
Secondo Legambiente, la causa principale risiede nelle emissioni di metano provenienti dal settore agricolo, in particolare dagli allevamenti intensivi e dalla gestione dei reflui zootecnici, che rappresentano il 70% delle emissioni nazionali da questa fonte. A questi si aggiungono le perdite di metano durante l’estrazione e la distribuzione dei combustibili fossili.
I dati evidenziano inoltre la correlazione tra ozono e salute pubblica, con l’Agenzia Europea dell’Ambiente che stima in 13.000 le morti premature in Italia legate a questo inquinante. Per ridurre l’esposizione è necessario agire sui precursori chimici che ne favoriscono la formazione, dagli ossidi di azoto al metano, passando per solventi e ossido di carbonio.
Le soglie di legge prevedono un limite di 120 µg/m³ come media mobile sulle otto ore, tollerando al massimo 25 superamenti annui, che con la nuova direttiva europea dovranno scendere a 18 entro il 2030 e a zero entro il 2050. L’estate 2025 ha visto numerosi episodi oltre queste soglie, con punte di allarme in diversi capoluoghi lombardi.
La sfida, sottolinea Legambiente, è duplice: ridurre il metano come gas climalterante e abbatterne le emissioni per migliorare la qualità dell’aria. Per questo l’associazione chiede il potenziamento delle reti di monitoraggio e politiche più incisive sia a livello nazionale che europeo.