Parlamento Ue, bocciato il rapporto sulla riforma del sistema Ets del pacchetto clima

La riforma del sistema Ets di scambio delle quote di emissioni di CO2, adottata dalla Commissione Ue a maggio, non ha trovato la conferma del Parlamento Europeo. Al voto finale c'è stata un'inaspettata divisione nella maggioranza. Il rapporto di riforma tornerà così alla commissione Ambiente. Tutto rimandato anche per gli articoli approvati, come quello che include l'incenerimento dei rifiuti nello schema, che dovrebbe comunque essere al riparo da possibili revisioni

La riforma del sistema Ets di scambio delle quote di emissioni di CO2, adottata dalla Commissione Ue a maggio, non ha trovato la conferma del Parlamento Europeo riunito in plenaria l’8 giugno per le votazioni sul cosiddetto pacchetto clima. Gli eurodeputati hanno votato contro la revisione del sistema di riduzione dei gas climalteranti, determinando un’inaspettata divisione nella maggioranza. Il rapporto tornerà così alla commissione Ambiente.

Tutto rimandato anche per gli articoli approvati, come quello che include l’incenerimento dei rifiuti nello schema a partire dal 2026, che dovrebbe comunque essere al riparo da possibili revisioni, visto che è stato approvato a larghissima maggioranza (più di 400 voti a favore).

Sembrava che la riforma sarebbe passata senza grossi problemi, ma la situazione è precipitata quando la capogruppo dei socialdemocratici (S&D), Iraxte Garcia Perez, ha chiesto un’interruzione per consultazioni sul voto finale con i deputati della sua famiglia economica. Dopo momenti molto concitati, la maggioranza dell’emiciclo si è espressa contro il rapporto. Un riesame della proposta a Strasburgo potrebbe non arrivare prima di settembre.

Il punto di rottura della maggioranza è stata la gradualità nell’eliminazione delle quote di emissioni gratuite di cui beneficia la grande industria europea. Lo ha spiegato il presidente della commissione Ambiente, Pascal Canfin, parlando ai giornalisti. Una “situazione inaspettata ma la gestiremo”, ha esordito il politico francese di Renew. “La rottura c’è stata sulla data finale di eliminazione delle quote gratuite; il compromesso di Renew con gli S&D prevedeva il periodo 2026-32 e avevamo previsto che passasse ma è stato bocciato da 11 europarlamentari”, ha spiegato.

E’ passato invece l’emendamento del Ppe, che individuava il periodo di transizione nel 2028-34. Una sorta di linea rossa invalicabile per Verdi, Socialisti e sinistra che quindi nel voto finale si sono espressi contro tutta la riforma. “Solo Ppe e Renew hanno votato a favore del testo finale” mentre sinistra e destra dell’emiciclo “per motivi diversi hanno votato contro” ribaltando la maggioranza, ha aggiunto l’eurodeputato. “I voti su fondo sociale per il clima e la carbon tax alle frontiere sono stati rinviati alla commissione Ambiente – ha concluso Canfin – perché molto collegati alla riforma dell’Ets, su cui inizieremo subito a negoziare per trovare una soluzione”.