Le luci sui cartelloni dell’Università di Torino

L'Università di Torino ha risposto alla lettera aperta al Rettore Stefano Geuna e al Prof. Egidio Dansero, sull'illuminazione notturna di un cartellone che pubblicizza una campagna dell'ateneo. Ringraziamo l'Università per il tono cortese della risposta ma restiamo assai perplessi sulla questione, perché con quelle argomentazioni si può arrivare a centuplicare il già alto inquinamento luminoso delle città

Gent.mo Dott. Hutter,

in riferimento alla lettera aperta al Rettore Stefano Geuna e al Prof. Egidio Dansero, pubblicata sulle pagine di Eco della città (“Almeno l’Università spenga la pubblicità di notte”) si specifica che l’Università di Torino ha avviato un progetto di comunicazione pubblica sul progetto Reinventing UniTO per la riqualificazione del proprio patrimonio edilizio. In tale campagna si è previsto un cartellone di presentazione del progetto (scegliendo di non “vendere” lo spazio impalcature a privati).

Tale campagna è partita nel mese di gennaio 2022, illuminando i cartelloni di via Carlo Alberto 10 su Palazzo Campana e via Po 31 su Palazzo degli Stemmi nell’orario 18-01 del giorno successivo.
L’illuminazione è assicurata da faretti led a basso consumo energetico, che comportano il consumo di 4,9 kWh ad edificio per sera, pari ad un costo di circa 1 € (a sera), equivalenti al consumo di un ciclo di lavaggio di una lavastoviglie (vecchia, oppure in classe G o di una asciugatrice nuova, o in Classe B) per sera.
Con l’arrivo della stagione estiva e accogliendo le condivisibili osservazioni di Eco delle città, che ringraziamo per il prezioso stimolo, si è deciso di far partire l’illuminazione dalle ore 21 mantenendola accesa fino alle 24 più che dimezzando di fatto i già esigui consumi. In ogni caso i cartelloni verranno eliminati a breve, con la chiusura dei cantieri nella stagione estiva.

Sperando di avere fornito una completa precisazione, salutiamo cordialmente.

Ufficio Stampa

Università di Torino

La nostra risposta:

Ringraziamo l’ Università per il tono cortese della risposta ma restiamo assai perplessi sulla questione. Non entriamo nel merito della valutazione sul consumo energetico e sul costo – cioè ne prendiamo atto –  ma con quella argomentazione e valutazione si può arrivare a centuplicare il già alto inquinamento luminoso delle città, perché i faretti led sono a basso consumo energetico. Nel caso di Palazzo Campana c’è da notare che lo spazio pubblicitario, ovvero cartellone, sarebbe ben leggibile anche senza i faretti, perché piazza Carlo Alberto è già sovrailluminata. Per quanto riguarda la riduzione d’orario si deve considerare che nelle serate estive c’è luce naturale fino oltre le 21 e 30 e che alle 24 in genere spegne anche la Mole.

Pubblichiamo questa piccola rilassata e cortese polemica perché potrebbe anticipare una discussione più vasta su tutta la illuminazione non indispensabile alla sicurezza del traffico e dei pedoni.