Clima, il Parlamento Ue fissa i nuovi obiettivi per il taglio emissioni entro il 2030: per l’Italia -43,7%

Il regolamento impone obblighi di riduzione annuale per le emissioni di gas a effetto serra non coperte dal sistema ETS, regolamentando circa il 60% di tutte le emissioni dell'UE. Con il pacchetto climatico FitFor55, l'UE ha proposto un aumento complessivo dello sforzo di riduzione, portandolo dal 30% al 40%

Parlamento Ue taglio emissioni

Il 14 marzo 2023, il Parlamento europeo ha votato sulla revisione del regolamento sulla condivisione degli sforzi, che prevede livelli vincolanti di riduzioni annuali per le emissioni di gas serra in vari settori, tra cui il trasporto su strada, il riscaldamento degli edifici, l’agricoltura, i piccoli impianti industriali e la gestione dei rifiuti, per ciascuno Stato membro dell’Unione europea. Il testo è stato approvato con 486 voti favorevoli, 132 contrari e 10 astensioni e rappresenta un accordo con i governi dell’UE. Questi settori sono responsabili del 60% di tutte le emissioni dell’Unione.

La nuova normativa dell’UE prevede un aumento dell’obiettivo di riduzione dei gas serra a livello europeo dal 30% al 40% rispetto ai livelli del 2005 entro il 2030. Tutti i paesi membri dell’UE dovranno per la prima volta ridurre le loro emissioni di gas serra con obiettivi che variano dal 10% al 50%, basati sul PIL pro capite ed efficacia dei costi. Inoltre, ogni anno gli Stati membri dovranno assicurarsi di non superare la loro quota annuale di emissioni di gas serra. Entro il 2030, l’Italia dovrà ridurre le emissioni di gas serra provenienti dai settori dell’agricoltura, dei trasporti, dell’edilizia, dei rifiuti e della piccola industria del 43,7% rispetto ai livelli del 2005, rispetto al precedente obiettivo del 33%.

La legge UE mira a bilanciare la flessibilità richiesta dai Paesi membri per raggiungere i loro obiettivi con la necessità di una transizione giusta e socialmente equa. Per questo motivo, viene limitata la flessibilità prevista dalla normativa precedente, riducendo la quantità di emissioni che gli Stati membri possono risparmiare da anni precedenti, prendere in prestito da anni futuri e scambiare con altri Paesi membri. Al fine di rendere gli Stati membri maggiormente responsabili, la Commissione, su richiesta del Parlamento, pubblicherà le informazioni sulle azioni a livello nazionale in un formato facilmente accessibile.

Dopo il voto, la relatrice del Parlamento, Jessica Polfjärd (PPE, SV), ha dichiarato: “Con questa legge compiamo un importante passo avanti nella realizzazione degli obiettivi climatici dell’UE. Le nuove regole per la riduzione delle emissioni nazionali garantiscono un contributo da parte di tutti gli Stati membri e l’eliminazione delle lacune esistenti. Ciò ci consente di inviare un chiaro segnale che l’Unione europea è determinata a farsi promotrice a livello globale di un’agenda climatica competitiva ed efficiente”.