Pisa, un’app per riconoscere la tipologia dei rifiuti nei cestini

È una delle iniziative previste nel nuovo piano per la gestione dei rifiuti dell’Università di Pisa elaborato dalla Commissione per la Sostenibilità di Ateneo con CONAI e Contarina SpA. e che ha la possibilità di elaborare report ed educare gli utenti per migliorare la raccolta differenziata

Pisa cestini rifiuti

A Pisa un’app per controllare la tipologia e la quantità di rifiuti nei cestini e capace di elaborare report ed educare gli utenti per migliorare la raccolta differenziata. È questa una delle iniziative previste nel nuovo piano per la gestione dei rifiuti dell’Università di Pisa elaborato dalla Commissione per la Sostenibilità di Ateneo con CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi) e Contarina SpA. Una rivoluzione che si annuncia in Ateneo con l’obiettivo di coinvolgere e motivare studentesse e studenti, docenti e personale per contribuire a rendere sostenibile l’ambiente universitario, anche grazie all’aiuto dell’intelligenza artificiale.

Il progetto N0W (Nearly Zero Waste) è stato presentato il 7 maggio alle 11 al Palazzo alla Giornata in occasione della firma di un protocollo d’intesa fra Comune e Università di Pisa in tema di sostenibilità e Agenda 2030 firmato dal rettore Riccardo Zucchi e del sindaco Michele Conti.

All’iniziativa presentata dalla professoressa Elisa Giuliani, prorettrice alla Sostenibilità e Agenda 2030, sono intervenuti l’assessore all’ambiente del Comune di Pisa Giulia Gambini, Giulia Romano della Commissione per lo Sviluppo Sostenibile di Ateneo, il responsabile rapporti col territorio CONAI Luca Piatto, Paolo Contò, direttore Consiglio di Bacino Priula e Luca Barbon di Contarina Spa.

N0W è partito da una valutazione dell’impatto antropico della popolazione universitaria, circa 50mila persone fra studentesse, studenti e personale. Secondo una stima a campione la produzione annua di rifiuti è di circa 50 chili pro capite escluse le mense gestite dal DSU, in totale sarebbero oltre 350 le tonnellate di multimateriale prodotte, 1000 quelle di carta e circa 1200 le tonnellate di rifiuti di indifferenziati. Per gestire correttamente la raccolta differenziata, e arrivare in futuro a produrre meno rifiuti, verranno messe in campo varie iniziative a cominciare da campagne di comunicazione e formazione in tutto l’Ateneo. Fra le azioni previste ci sono nuovi distributori per bevande e snack con la riduzione degli imballaggi e l’introduzione di materiale compostabile che sarà raccolto come frazione organica, il potenziamento dell’utilizzo delle borracce e degli erogatori d’acqua per ridurre la plastica mono-uso, l’istituzione di una procedura per organizzare in “Eco eventi” in Ateneo, la creazione di eco isole funzionali alla raccolta differenziata.

“L’Università di Pisa è impegnata in un percorso nuovo orientato al perseguimento dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite su Sviluppo Sostenibile – ha detto Elisa Giuliani – Alcuni dei progetti sviluppati dalla Commissione per lo Sviluppo Sostenibile di Ateneo sono inseriti nel Piano Strategico di Ateneo e quindi hanno assunto grande rilievo, richiedendo, come nel caso del progetto N0W – Nearly Zero Waste – sui rifiuti urbani, una riorganizzazione dei processi interni, nuove tecnologie e infrastrutture – e anche nuove collaborazioni con attori esterni come il CONAI e il Comune di Pisa. Speriamo di poter arrivare ad un miglioramento della raccolta differenziata di almeno 20 punti percentuali quando saremo a regime“.

“Essere sostenibili non è semplicemente una tendenza, ma piuttosto una necessità urgente che richiede azioni concrete – ha detto Giulia Romano referente di N0W per l’Ateneo – L’Università di Pisa, con il suo progetto di gestione dei rifiuti N0W, ha preso una posizione chiara: si tratta di una scelta strategica e di un segnale forte alla comunità non solo accademica. È una grande sfida, ma anche una enorme opportunità per essere un esempio virtuoso di buone pratiche replicabili anche all’esterno degli ambienti universitari”.

“Un’iniziativa che non solo sensibilizza alla tutela delle risorse del Pianeta chi vive ogni giorno gli spazi universitari – ha commentato Luca Piatto di CONAI – ma che rappresenta anche un’azione concreta per il miglioramento della qualità della raccolta. È sempre più importante, infatti, che la differenziata sia fatta con attenzione: le grandi quantità sono poco utili, se raccolte in modo distratto e con tanti errori. Il Pianeta ci chiede di darci obiettivi di riciclo degli imballaggi sempre più ambiziosi, e per raggiungerli ognuno deve fare la sua parte. Il progetto portato avanti con l’Università di Pisa e Contarina è importante anche in quest’ottica: la raccolta differenziata è un impegno che richiede continuità e che, se fatta correttamente da tutti, ogni giorno può contribuire a migliorare i risultati nazionali di riciclo. E il riciclo, del resto, è sempre il fine ultimo del differenziare i rifiuti di imballaggio”.