PNIEC, Gattoni (CIB): “Accelerare con le riforme per produrre entro il 2030 8 miliardi di mc di biometano”

Questo è quanto emerso a Ecomondo durante l'evento “Il contributo della digestione anaerobica in ambito agricolo agli obiettivi del PNIEC” del Consorzio Italiano Biogas, "grazie al PNRR e al REPowerEu, in Italia, il potenziale di crescita del biometano potrebbe arrivare a 8 miliardi di Smc al 2030, oltre a una produzione elettrica da biogas di 3.200 GWh/anno"

PNIEC biometano

Il settore del biogas e biometano agricolo ha un ruolo chiave nella transizione energetica del nostro Paese, come dimostra il nuovo Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) inviato a Bruxelles. Il Piano stabilisce che l’Italia dovrà produrre 6 miliardi di mc di biometano entro il 2030, ma le prospettive sono ancora più rosee. Infatti, grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e al progetto REPowerEu, il potenziale di crescita del biometano potrebbe arrivare a 8 miliardi di Smc al 2030, oltre a una produzione elettrica da biogas di 3.200 GWh/anno. Questi sono i dati illustrati dal CIB – Consorzio Italiano Biogas durante l’evento “Il contributo della digestione anaerobica in ambito agricolo agli obiettivi del PNIEC”, che si è svolto l’8 novembre nell’Area forum CIB alla Fiera di Ecomondo.

In questi mesi, il settore del biogas e del biometano agricolo sta delineando un nuovo percorso che rafforza il ruolo cruciale dell’agricoltura come attore strategico per affrontare le attuali crisi energetiche, climatiche ed economiche. Le nuove sfide richiedono azioni innovative, e il contributo del settore primario si rivela di importanza fondamentale.

Al centro di questa evoluzione sono le traiettorie di sviluppo del settore, delineate nel Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC). Queste traiettorie vengono esaminate alla luce delle iniziative avviate con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e seguendo la direzione intrapresa a livello europeo con il REPowerEu. L’obiettivo europeo di produrre 35 miliardi di metri cubi di biometano entro il 2030, il doppio di quanto inizialmente previsto nel pacchetto Fit-for-55, è al centro dei dibattiti. Tuttavia, rimangono ancora aperti diversi nodi da risolvere.

“La riforma del PNIEC proietta uno scenario positivo di sviluppo per il nostro settore, confermando il ruolo dell’agricoltura nel percorso di decarbonizzazione del Paese dopo una prima versione del Piano che prefigurava al ribasso il contributo delle bioenergie. Le sfide degli ultimi anni e il lavoro svolto dalle nostre aziende agricole, invece, hanno dato la giusta prospettiva al settore grazie al percorso avviato in Italia con il PNRR e in sede europea con il REPowerEu.”, ha dichiarato il Presidente del CIB, Piero Gattoni. “Ora serve accelerare con le riforme, velocizzare e ridurre i costi di connessione alla rete del trasporto e della distribuzione gas, agire con urgenza sulle infrastrutture e sul sistema regolatorio. Primi significativi segnali che, insieme a una politica di programmazione che guardi al 2030, permettano al settore di mettere in cantiere gli investimenti per raggiungere gli ambiziosi obiettivi che ci siamo dati.”, ha commentato Gattoni.

Nel corso dell’incontro è intervenuto Giovanni Perrella, Segreteria tecnica Dipartimento Energia del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (Mase) che ha sottolineato le potenzialità del settore: “L’Italia è tra i grandi produttori di biometano in Europa: entro la fine dell’anno, tutti gli impianti avviati con il Decreto 2 marzo 2018 dovrebbero entrare in esercizio, offrendo un contributo importante ai target espressi anche con l’aggiornamento del PNIEC al 2030.”. Perrella ha evidenziato il ruolo forte del settore per la decarbonizzazione dell’economia e in particolare dei trasporti, evidenziando in conclusione che: “Per raggiungere gli ambiziosi obiettivi è necessario l’utilizzo di tutte le tecnologie esistenti e lo sfruttamento delle potenzialità offerte, garantendo il principio di neutralità tecnologica.”

Ha partecipato all’iniziativa anche Federico Mandolini, del GSE che ha ricordato che ad oggi sono 72 gli impianti biometano in funzione con il Decreto 2 marzo 2018, con una prevalenza maggiore nel Nord Italia. Mandolini ha in seguito dato una panoramica dei primi bandi PNRR del nuovo Decreto biometano, partiti quest’anno: “Con la prima procedura competitiva, sono state presentate 72 richieste e ammesse 60 con una prevalenza importante del settore agricolo, per impianti di nuova costruzione. Guardiamo con interesse ai prossimi bandi, anche alla luce delle recenti misure approvate con il DL Asset che ha previsto un aumento delle tariffe in funzione dell’andamento dell’inflazione.”.

In questo contesto, conclude il Presidente del CIB Piero Gattoni: “E’ importante il contributo del settore agricolo per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e di transizione ecologica. L’adeguamento all’inflazione degli incentivi per i prossimi bandi biometano va nella giusta direzione ma sarà anche necessario intervenire sugli impianti in esercizio attraverso strumenti per garantire flessibilità e non creare tensioni competitive rispetto ai diversi meccanismi di incentivo. Allo stesso modo, siamo ancora in attesa che ARERA definisca urgentemente il valore del prezzo minimo garantito per gli impianti biogas che producono energia elettrica rinnovabile alla fine del periodo di incentivazione. Si tratta di misure indispensabili e prioritarie per il settore per mettere a disposizione degli operatori un quadro organico e permettere quindi lo sviluppo delle iniziative e la certezza degli investimenti sul territorio”.