Presentato a Bologna il Piano integrato metropolitano-PIMES sulla sicurezza stradale

Il PIMES sarà completato nel 2024 e ha l’obiettivo di dimezzare in 10 anni il numero di incidenti gravi e ad azzerare le vittime sulla rete delle strade extraurbane attraverso un nuovo approccio per la progettazione degli interventi che si basa su nuovi metodi di analisi per valutare la potenziale pericolosità di un tracciato, prima che si verifichino gli incidenti. Il Piano cerca di attraversare tanti elementi diversi: pianificazione, progettazione, comunicazione, educazione stradale nelle scuole, è inoltre stata realizzata l’analisi dei dati dell’incidentalità negli ultimi 5 anni sulle strade provinciali

Dopo mesi di lavoro dedicati alla raccolta e all’analisi di dati entra ora nel vivo la costruzione del Piano Integrato Metropolitano Sicurezza stradale-PIMES della città metropolitana di Bologna, i cui contenuti e obiettivi sono stati condivisi il 19 settembre con tecnici, amministratrici e amministratori dei 55 Comuni dell’area.

All’incontro, inserito nel programma della Settimana europea della mobilità, sono intervenuti la consigliera metropolitana con delega alla Sicurezza stradale Simona Larghetti, i consulenti dello studio Polinomia (Alfredo Drufuca e Bianca Bozzi) e i tecnici della Città metropolitana (Maurizio Martelli e Catia Chiusaroli). 

Il PIMES sarà completato nel 2024 e ha l’obiettivo di dimezzare in 10 anni il numero di incidenti gravi e ad azzerare le vittime sulla rete delle strade extraurbane attraverso un nuovo approccio per la progettazione degli interventi che si basa su nuovi metodi di analisi per valutare la potenziale pericolosità di un tracciato, prima che si verifichino gli incidenti. 

Alla raccolta e analisi dei dati si affiancano gli interventi concreti sui punti critici già individuati. Un’idea innovativa e globale di prevenzione, che la Città metropolitana vuole condividere e diffondere anche in tutti i Comuni del territorio.

Il Piano cerca di attraversare tanti elementi diversi: pianificazione, progettazione, comunicazione, educazione stradale nelle scuole, è inoltre stata realizzata l’analisi dei dati dell’incidentalità negli ultimi 5 anni sulle strade provinciali. 

La lettura dei dati è stata elaborata in ottica preventiva così da intervenire non solo nei punti in cui accadono gli incidenti, ma con metodo predittivo, dove potrebbero accadere. 

Ora si procede ad individuare strumenti di pianificazione da estendere anche ai comuni che hanno la competenza sui centri urbani che rappresentano i punti di maggior concentrazione.

La Città metropolitana lavorerà sulla progettazione di interventi sulle strade extraurbane di propria competenza affinché la strada stessa induca comportamenti più responsabili, creando ad esempio elementi di moderazione.

“Morti e feriti sulle strade sono un dramma dei nostri territori – ha evidenziato Simona Larghetti – che hanno un altissimo costo sociale a carico di tutta la cittadinanza, sono circa 60 l’anno le persone che perdono la vita ogni anno nei 55 comuni della città metropolitana. Sappiamo che molti comuni sono attivi sul contrasto alla violenza stradale, ma riteniamo necessario come Città metropolitana fare la nostra parte sia sulle strade di nostra competenza, riprogettando i tratti dove abbiamo evidenze di fenomeni ripetuti di scontri, sia collaborando con le Polizie Locali e con la Prefettura per i controlli sulle infrazioni più pericolose. Ma riteniamo necessario, a 15 anni dall’ultimo Piano Provinciale per la Sicurezza Stradale, che questo impegno sia continuativo e omogeneo e dia strumenti anche agli altri enti locali, per raggiungere finalmente obiettivi concreti di diminuzione della violenza stradale, in una prospettiva di azzeramento delle vittime di qui a 10 anni e di dimezzamento dei feriti gravi”.