Laboratorio Roma050, presentato l’esito del lavoro nell’ottica di una città più sostenibile

Nella sala della Protomoteca è stato presentato il lavoro del Laboratorio Roma050 diretto da Stefano Boeri e promosso da Roma Capitale. Il progetto delinea una visione urbana al 2050 attraverso tre scenari temporali: istantaneo, strategico e ipotetico. Un team di giovani architetti ha lavorato per 18 mesi a tre strumenti di pianificazione: l’Atlante delle Trasformazioni, l’Affresco della Roma Futura e la Carta per Roma. L’obiettivo è costruire una Capitale sostenibile, inclusiva e connessa con la natura. Il risultato è un percorso strategico per ripensare Roma come metropoli del futuro

Presentazione Lavori Laboratorio Roma050
Credit foto: Roma Capitale

Roma Capitale ha fatto sapere che il 24 giugno, nella sala della Protomoteca del Campidoglio, è stata presentato l’esito del lavoro svolto dal Laboratorio Roma050 diretto dall’architetto Stefano Boeri.

Il Laboratorio Roma050 – promosso da Roma Capitale e dall’assessorato all’Urbanistica con Risorse per Roma S.p.A., coordinato dagli architetti Eloisa Susanna e Matteo Costanzo, composto da Giorgio Azzariti, Giulia Benati, Jacopo Costanzo, Margherita Erbani, Carmelo Gagliano, Susan Isawi, Riccardo Ruggeri, Marco Tanzilli, (architetti e progettisti junior under 35 selezionati tra oltre 350 candidature) – ha lavorato con l’obiettivo di delineare una possibile visione per il futuro di Roma: un modo per superare la logica dell’immediato e iniziare a progettare anche il futuro prossimo, ovvero ciò che le politiche dovrebbero attivare oggi avendo come riferimento un chiaro orizzonte intenzionale.

Il team diretto dall’architetto Boeri – prosegue Roma Capitale – ha lavorato su tre segmenti temporali delineando tre scenari possibili: il futuro istantaneo (2030), il futuro strategico (2030-2050) e il futuro ipotetico (2050 e oltre) e dando vita a tre documenti: l’Atlante delle Trasformazioni (2030), l’Affresco della Roma Futura (2030–2050) e la Carta per Roma (2050 e oltre) che saranno messi a disposizione della collettività. Gli esiti prodotti sono frutto di un dialogo, durato 18 mesi, con la città, i suoi interlocutori e la ricca produzione di sapere politico, sociale, progettuale e di ricerca presente nella comunità urbana.

L’Atlante delle Trasformazioni

È una dettagliata e articolata mappatura delle trasformazioni in atto, dei progetti esistenti, delle traiettorie emergenti, delle intenzioni e degli spazi in attesa. Uno strumento, realizzato con il supporto di Risorse per Roma S.p.A., per orientarsi nella complessità del presente e riconoscere i segni del futuro già inscritti nell’oggi.

L’Affresco della Roma Futura

È lo strumento di visione strategica che proietta la città al 2050. Basandosi sulle evidenze raccolte nell’Atlante, offre un possibile orientamento delle strategie e delle politiche urbane a medio e lungo termine.  La visione proposta dall’Affresco si fonda su tre grandi strategie territoriali: l’acqua, l’archeologia e il Grande Raccordo Anulare.

La Carta per Roma 2050

È il manifesto urbano realizzato dal Laboratorio Roma050. Propone suggestioni, principi e traiettorie capaci di stimolare il pensiero e orientare le politiche di trasformazione urbana al 2050 e oltre. Nasce da quanto osservato nell’Atlante delle Trasformazioni e si nutre delle traiettorie strategiche tracciate nell’Affresco della Roma Futura, riconoscendo potenziali inespressi e vocazioni profonde della città di Roma.

“Un lavoro molto convincente che poggia le sue basi su alcune caratteristiche che rendono Roma unica e che disegna una città del futuro straordinaria, valorizzando la dimensione ambientale e storico-archeologica con livelli di qualità della vita alti e uno sviluppo sostenibile. Una Capitale che riscopre il mare e i fiumi, costruisce sistemi ambientali diventando il parco urbano più grande del mondo e con il Gra che diventa elemento di ricucitura e non di isolamento”, afferma il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

“Ringrazio l’architetto Stefano Boeri per questo lavoro e con lui i giovani professionisti che con caparbietà e passione si sono lanciati in questa sfida. Quello che ci consegnano – dichiara Maurizio Veloccia, assessore all’Urbanistica e alla città dei 15 minuti – è il disegno ragionato di una Roma possibile nel medio e lungo periodo. Una Roma che faccia dei servizi ecosistemici la base del suo sviluppo futuro, che sappia coniugare sviluppo e natura, innovazione e inclusione. La partita che si giocherà nei prossimi anni ha che fare con la permanenza dell’uomo sulla terra e si giocherà in principalmente nelle città, dove sempre più miliardi di persone concentreranno la propria vita. Il coraggio di affrontare i cambiamenti necessari e la capacità di gestire tale transizione in modo equo costituiscono la più grande sfida per chi è chiamato a governare le città. Il lavoro del Laboratorio ci consegna spunti, riflessioni, idee e progetti che possono aiutare a guidare tale transizione”.

“Il futuro di una grande e complessa città come Roma – commenta Stefano Boeri, direttore del Laboratorio Roma050 – va declinato al plurale. C’è il futuro istantaneo, dei progetti in corso di realizzazione o pronti a partire, che parla di una metropoli con grandi problemi ma anche grandi energie, che sta recuperando il tempo perso grazie a decine di interventi di riqualificazione urbana ed ambientale. C’è un futuro strategico, che guarda al 2050 e immagina una metropoli con la forma di un arcipelago, composta da oltre 250 piccoli quartieri, che scopre anche fuori dal centro centinaia di siti archeologici e riconquista, come fosse un grande parco, un rapporto unico con la natura e l’agricoltura e che cambia – da barriera a magnete di attività e servizi – il ruolo del GRA. Infine, c’è un futuro ipotetico, auspicato ma ancora incerto, che immagina nella seconda metà del secolo una metropoli che veda ripopolarsi di residenti il suo cuore antico e svettare l’EUR come un hub internazionale polivalente – e che soprattutto prevede una Roma che nasca anche dal mare, dal Tevere e dall’Aniene, con Ostia come centro dell’Unione dei Paesi del Mediterraneo. Tre futuri a diversa gradazione di realismo, ma egualmente utili oggi: sia come possibilità, che come potenzialità attive nel presente di questa straordinaria Metropoli/Mondo”.

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