Decine di persone in presidio contro la riapertura dell’inceneritore di Verona

La protesta, lanciata da Verona Salute, si è svolta martedì 13 febbraio fuori dalla sede della Circoscrizione 7, dov'era in corso un consiglio straordinario sulla riapertura della struttura, in cui la multiutility Agsm-Aim vorrebbe attivare un nuovo impianto di essiccamento e smaltimento di fanghi di depurazione. "Dopo oltre 10 anni dal tentativo fallito di riattivare l’inceneritore di  Cà del Bue... ci risiamo! - dicono cittadini e attivisti in presidio - Agsm Aim Spa ci riprova con la presentazione in Regione di una nuova istanza per ottenere l’autorizzazione a bruciare i fanghi organici civili e industriali, visto che di rifiuti urbani non ce ne sono abbastanza da bruciare"

inceneritore di Verona

Decine di persone si sono ritrovate in presidio a Verona contro la riattivazione dell’inceneritore di Ca’ del Bue, un impianto chiuso da anni che si trova ad est della città, al confine con numerosi altri comuni. La protesta, lanciata da Verona Salute, si è svolta martedì 13 febbraio fuori dalla sede della Circoscrizione 7, dov’era in corso un consiglio straordinario sulla riapertura della struttura, in cui la multiutility Agsm-Aim vorrebbe attivare un nuovo impianto di essiccamento e smaltimento di fanghi di depurazione.

“Dopo oltre 10 anni dal tentativo fallito di riattivare l’inceneritore di Cà del Bue… ci risiamo! – dicono cittadini e attivisti in presidio – Agsm Aim Spa ci riprova con la presentazione in Regione di una nuova istanza per ottenere l’autorizzazione a bruciare i fanghi organici civili e industriali, visto che di rifiuti urbani non ce ne sono abbastanza da bruciare”.

“Questi fanghi di depurazione – proseguono gli ambientalisti – potranno contenere i famigerati PFAS (sostanze Poli- e Per-fluoroalchiliche), altamente pericolosi per la nostra salute e per l’ambiente, che ricadranno sul territorio per decine di chilometri, compromettendo così anche le falde non ancora inquinate del territorio dell’est veronese (comprese quelle di Montorio)”.

Ancora: “E’ cosa nota la pessima qualità dell’aria che respiriamo: secondo il recente monitoraggio di Legambiente, Verona è una delle città più inquinate d’Italia. Riteniamo quindi totalmente irresponsabile accendere un inceneritore che sputerà 30 mila metri cubi di fumi all’ora, contenenti non solo le già note PM10 e Pm 2,5 ma anche altre molte altre sostanze sconosciute create dalla combustione ad alta temperatura! Si ricordi che in tutte le normative ambientali europee vige il principio di precauzione!”