Il Comitato Mobilita2030 di Bari ha scritto al Sindaco della Città Metropolitana, Vito Leccese, per chiedere se e come è stato previsto l’aggiornamento del PUMS, alla luce dei nuovi requisiti e delle nuove scadenze introdotti con il Regolamento europeo 2024/1679 sulle Reti TEN T. Il Piano per la Mobilità sostenibile del capoluogo pugliese è stato approvato a maggio 2024.
“Il Regolamento Ue 2024/1679 entrato in vigore a luglio dello scorso anno – si legge nella missiva – ha rilanciato il ruolo dei Pums e ha individuato 431 nodi urbani in Europa, di cui 50 in Italia, obbligati a dotarsi di Piani che rispondano ai requisiti previsti, e a trasmettere periodicamente a Bruxelles, a partire dal 2027, i dati rilevati dal monitoraggio continuo delle misure attuative messe concretamente in pratica per ridurre i volumi di traffico, lo smog e gli incidenti stradali, potenziare la multimobilità, garantire il diritto alla mobilità e l’accessibilità a tutte le categorie di cittadini”.
“Il Regolamento europeo – prosegue la nota – ha pure richiesto agli Stati membri di predisporre un Programma Nazionale di Sostegno ai Pums, finalizzato a supportare Comuni e Città metropolitane, identificati come nodi urbani, nella redazione e nell’adeguamento dei rispettivi Piani Urbani della Mobilità Sostenibile, in coerenza con i requisiti introdotti”.
I noti urbani individuati in Puglia sono i Comuni di Andria, Foggia, Lecce, Taranto e la Città Metropolitana di Bari, quest’ultima titolare del PUMS approvato a maggio del 2024.
“Il Ministero Infrastrutture e Trasporti, nella sua qualità di Punto di Contatto Nazionale Pums e nell’ambito del Programma Nazionale di Sostegno ai Pums – aggiunge la missiva – ha già tenuto nel corso del 2025 tre incontri con tutti i nodi urbani italiani e lo scorso 9 dicembre ha inviato alle Città Metropolitane tra cui quella di Bari e ai Comuni interessati, in qualità di nodi urbani: una scheda di raccolta dati sui Piani Urbani della Mobilità Sostenibile esistenti, finalizzata a valutare la conformità rispetto ai nuovi requisiti fissati dal Regolamento UE 2024/1679 sulle reti TEN T; una guida alla compilazione della stessa”.
“Considerato il ruolo strategico a livello europeo che viene dato ai Pums per coniugare mobilità per tutti, vivibilità dei territori e sviluppo economico – conclude la lettera del Comitato Mobilita2030 – alla luce degli interventi in materia di infrastrutture trasportistiche e viarie che il Comune di Bari sta attuando anche con finanziamenti PNRR, che tali interventi dovrebbero essere supportati dal Pums della Città Metropolitana di Bari che, pare, abbia più una valenza locale piuttosto che di bacino metropolitano nonostante sia composto da 41 comuni, si chiede se la Città Metropolitana di Bari: è a conoscenza dell’entrata in vigore, a partire da luglio 2024, del Regolamento Ue 2024/1679; ha partecipato ai tre incontri convocati dal Ministero; sta predisponendo le risposte da fornire al MIT entro il 6 febbraio; se e come si è già attivata per adeguare il PUMS della Città Metropolitana ai nuovi requisiti entro il termine di dicembre 2027.











