RAEE, ok dal Consiglio Ue all’aggiornamento della Direttiva

Il Consiglio ha approvato la proposta di modifica alla Direttiva Europea 2012/19/Ue che riguarda la gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Le modifiche si sono rese necessarie in seguito ad una sentenza della Corte di giustizia europea sull'applicazione retroattiva ingiustificata della responsabilità estesa del produttore ai rifiuti dei pannelli fotovoltaici

Direttiva europea RAEE
ANSA / STEFANO LANCIA

Il Consiglio ha approvato la proposta di modifica alla Direttiva Europea 2012/19/Ue che riguarda la gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Le modifiche si sono rese necessarie in seguito ad una sentenza della Corte di giustizia europea sull’applicazione retroattiva ingiustificata della responsabilità estesa del produttore ai rifiuti dei pannelli fotovoltaici.

La vicenda risale al 2012, quando entrò in vigore l’allora nuova Direttiva RAEE, che implementò un “ambito di applicazione aperto” a partire dal 15 agosto 2018, secondo cui tutti i prodotti AEE erano considerati rientranti nel campo di applicazione, a meno che non fossero specificatamente esclusi.

Nella sua sentenza (causa C-18/20 del 25 gennaio 2022), la Corte di giustizia dell’Unione europea ha dichiarato parzialmente invalide alcune parti della Direttiva a causa di effetti retroattivi non giustificati. Nello specifico la Corte ha dichiarato invalido l’articolo 13, paragrafo 1 che impone ai produttori il finanziamento dei costi di raccolta, trattamento, recupero e smaltimento dei rifiuti (responsabilità estesa del produttore) da pannelli fotovoltaici immessi sul mercato dal 13 agosto 2005 al 13 agosto 2012.

Il mandato negoziale del Consiglio approva i contenuti della proposta iniziale della Commissione e chiarisce ulteriormente le interconnessioni con le pertinenti disposizioni della direttiva quadro sui rifiuti. Una volta finalizzata la posizione del Parlamento, il Consiglio e il Parlamento avvieranno i negoziati per concordare la forma finale della legislazione rivista. L’esito dei negoziati dovrà quindi essere adottato formalmente da entrambe le istituzioni.