Il regolamento Ue sulle emissioni di CO₂ per auto e furgoni è al centro di un confronto politico che vede la Commissione europea sotto pressione da parte dei costruttori. Alla vigilia del dialogo strategico sull’industria automobilistica, un’analisi di Transport & Environment (T&E) conferma che i produttori sono sostanzialmente in grado di rispettare i target fissati per il periodo 2025-2027.
Secondo il report, la quota di auto elettriche a batteria (BEV) raggiungerà il 18% delle vendite nel 2025 e il 25% nella media triennale. Solo Mercedes-Benz risulta in difficoltà e dovrà ricorrere all’acquisto di crediti da marchi come Volvo Cars e Polestar.
Il rinvio degli obiettivi inizialmente previsti per il 2025 ha già determinato una perdita stimata di 2 milioni di veicoli elettrici, dovuta a strategie di prezzo che hanno rallentato la crescita del mercato.
Lo studio sottolinea inoltre che i costi delle batterie caleranno del 28% entro il 2027, consentendo la diffusione di modelli sotto i 25.000 euro, con almeno 19 nuove versioni attese sul mercato europeo. Nel frattempo l’infrastruttura di ricarica è in rapida espansione: tutti i Paesi Ue hanno già raggiunto i target 2025 e il 77% della rete autostradale principale è coperto da stazioni ultra-rapide.
Il documento evidenzia anche la crescita dei mercati emergenti, dove la penetrazione delle auto elettriche è già al 42% in Vietnam, al 24% in Thailandia e al 13% in Indonesia.
Per l’Europa la scelta è ora cruciale: mantenere gli obiettivi di riduzione della CO₂ al 2030-2035 e rafforzare la leadership industriale nella mobilità elettrica, o accogliere le pressioni delle case automobilistiche con il rischio di perdere terreno nella transizione globale.
