Rifiuti di Roma, Ama approva aumento di capitale sociale per 100 milioni: “Ora nuovi impianti, flotta e contenitori”

L'azienda capitolina: "Aumento propedeutico per arrivare al 75% di materie prime seconde trattate realizzando progressivamente 2 impianti di compostaggio, 2 di selezione per il multimateriale, 2 di selezione della carta e cartone, 1 TMB, 1 impianto per la selezione degli assorbenti in modalità end of waste e 39 centri di raccolta per i rifiuti ingombranti (dai 12 attuali), in linea con il benchmark di una struttura ogni 70mila abitanti"

“Questa mattina l’Assemblea dei Soci ha approvato l’aumento del capitale sociale di AMA S.p.A. per 100 milioni di euro. Questa importante ri-patrimonializzazione di AMA S.p.A. rientra all’interno del Piano di Risanamento, già approvato con deliberazione dell’assemblea capitolina n.22 del 2 aprile 2021, ed è finalizzata alla realizzazione di investimenti previsti nel Piano Industriale pluriennale 2020-2024“.  Così l’azienda dei rifiuti di Roma in una nota.

“L’obiettivo strategico del Piano è rappresentato dal superamento delle criticità legate agli elevati costi industriali e al rafforzamento dell’efficacia gestionale, attraverso investimenti sul fronte operativo (flotta e contenitori) e impiantistico con la costruzione di nuovi impianti per la selezione e il trattamento della raccolta differenziata e indifferenziata. Fattore centrale per il miglioramento dei servizi e la creazione di valore a beneficio dei cittadini è l’autosufficienza impiantistica per il trattamento delle singole frazioni di rifiuto raccolte (a partire da una dotazione attuale che consente il trattamento di solo il 15% dei rifiuti)”.

“L’obiettivo è di arrivare al 75% di materie prime seconde trattate realizzando progressivamente 2 impianti di compostaggio per il trattamento della frazione organica, impianti di selezione per il multimateriale, 2 impianti di selezione della carta e cartone, 1 impianto di Trattamento Meccanico Biologico (TMB), 1 impianto per la selezione degli assorbenti in modalità end of waste e di arrivare a 39 centri di raccolta per i rifiuti ingombranti (dai 12 attuali), in linea con il benchmark di una struttura ogni 70mila abitanti”.