Rifiuti Roma: Acea ha presentato l’offerta per l’inceneritore, ambientalisti protestano

L'azienda ha presentato l'offerta per l'impianto da 600mila tonnellate che sorgerà nell'area di Santa Palomba. In una nota spiega di aver rispettato il termine previsto del 18 maggio 2024, "per l’affidamento della concessione del polo impiantistico relativo alla progettazione, autorizzazione all’esercizio, costruzione e gestione di un impianto di termovalorizzazione e dell’impiantistica ancillare correlata''. Lo stesso 18 maggio alcuni attivisti si sono ritrovati sotto la sede dell'azienda per dire "basta a una gestione di ACEA contro i territori", facendo riferimento in primis alla questione acqua: "La rete idrica gestita da ACEA è un colabrodo, l'inceneritore consuma tanta acqua dove non c'è. Difenderemo la nostra terra fino alla fine!"

Come già annunciato in precedenza, Acea ha presentato l’offerta per l’inceneritore di Roma, l’impianto da 600mila tonnellate che sorgerà nell’area di Santa Palomba. Lo ha comunicato l’azienda in una nota, in cui spiega di aver rispettato il termine previsto del 18 maggio 2024, dopo aver acquisito l’autorizzazione da parte del Consiglio di Amministrazione e il parere favorevole del Comitato “per l’affidamento della concessione del polo impiantistico relativo alla progettazione, autorizzazione all’esercizio, costruzione e gestione di un impianto di termovalorizzazione e dell’impiantistica ancillare correlata”.

Acea Ambiente ha presentato l’offerta insieme a dei partner nazionali e internazionali, quali Hitachi Zosen Inova AG, Vianini Lavori, Suez Italy e RMB. ”Tale iniziativa – aggiunge l’azienda – presenta un’indubbia opportunità per il gruppo Acea di consolidare la propria posizione di player nazionale nel settore ambientale ad alto contenuto tecnologico e, in particolare, di rafforzare la propria leadership nel settore in Centro Italia”.

Puntuale arriva però la risposta della Rete Tutela Roma Sud, gruppo ambientalista che si batte da tempo contro la realizzazione dell’impianto a Santa Palomba. Sabato 18 maggio alcuni attivisti si sono ritrovati sotto la sede dell’azienda per dire “basta a una gestione di ACEA contro i territori”, facendo riferimento in primis alla questione acqua: “Il referendum ha sancito che l’acqua è un bene comune, che non può essere depredato per profitto. La rete idrica gestita da ACEA è un colabrodo, che alimenta subappalti per rattopparla a spese degli utenti e dell’ambiente. Oggi scade la gara per l’inceneritore, che consuma tanta acqua dove non c’è. Difenderemo la nostra terra fino alla fine!