Rifiuti Roma, le dieci azioni da attuare subito secondo Masullo: impianti sì ma nessun inceneritore

Il direttore scientifico di Greenaccord, Andrea Masullo, che dal 2017 al 2019 ha fatto parte del CdA di Ama, durante la presidenza Bagnacani con sindaca Virginia Raggi, è stato intervistato dall'agenzia stampa SIR sulla crisi rifiuti della Capitale. Contrario all'inceneritore, Masullo ha spiegato quali sono dal suo punto di vista le 10 azioni da fare subito. Tra queste, al netto di una raccolta differenziata di qualità sull’intera città, c'è la realizzazione di 3 impianti di compostaggio, una piattaforma “waste to chemical”, selezionatori del rifiuto secco e separatori ottici dei polimeri plastici, un ossi-combustore da 80mila tonnellate

Il direttore scientifico di Greenaccord, Andrea Masullo, che dal 2017 al 2019 ha fatto parte del CdA di Ama, durante la presidenza Bagnacani con sindaca Virginia Raggi, è stato intervistato dall’agenzia stampa SIR sulla crisi rifiuti della Capitale. Contrario all’inceneritore, Masullo ha spiegato quali sono dal suo punto di vista le 10 azioni da fare subito. Tra queste, al netto dell’estensione di una raccolta differenziata di qualità sull’intera città, c’è realizzazione di diversi impianti: tre impianti di compostaggio, una piattaforma “waste to chemical”, selezionatori del rifiuto secco e separatori ottici dei polimeri plastici, un ossi-combustore da 80mila tonnellate. Ecco un estratto dell’intervista:

Sono dieci le azioni da mettere in campo immediatamente.

Estendere in 18 mesi una raccolta differenziata di qualità sull’intera città. Faccio presente che il CdA di Ama di cui ho fatto parte (2017-2019) in nove mesi aveva applicato il porta a porta a 350.000 abitanti, che passarono dal 40 al 70% di raccolta di alta qualità. Il segreto? Microprogettazione su misura per ciascuna situazione e tipologia urbana, con consultazione dei cittadini ed analisi del territorio. Avviare immediatamente la realizzazione dei due impianti di compostaggio già autorizzati per un totale di 200.000 tonnellate in attesa di completarli con la produzione di biometano appena ottenuta la relativa autorizzazione. Avviare subito l’iter autorizzativo per un terzo impianto simile. Partire subito con l’iter autorizzativo dei selezionatori del rifiuto secco e separatori ottici dei polimeri plastici, che verrebbero agevolati dalla forte riduzione di materiale organico (200.000 tonnellate). Realizzazione di un ossi-combustore per trattare 80.000 tonnellate annue di rifiuti indifferenziati non riciclabili, con recupero energetico, riconosciuto come best practice europea e le cui ceneri sono riconosciute come materiali al 100% riciclabili. Trattamento di ulteriori 300.000 tonnellate di rifiuto indifferenziato attraverso una piattaforma tecnologica “waste to chemical” che attua la separazione di materiali ancora riciclabili e la trasformazione chimica delle plastiche non riciclabili in nuovi polimeri di alta qualità, materie prime per nuovi prodotti chimici e carburanti green, idrogeno, metanolo, etanolo, ammoniaca, lana di roccia, polipropilene. Piena informatizzazione del servizio con controllo satellitare e pesature in tempo reale dei carichi. Riorganizzazione aziendale di Ama in uffici operativi autonomi per ciascun Municipio, dotato di mezzi, strumenti e informatizzazione in grado di trasmettere in tempo reale alla sede centrale i dati sulla situazione operativa. Realizzazione di nuovi centri di raccolta, di piccole e medie dimensioni. Realizzazione di aree di trasferenza e stoccaggio breve dei rifiuti raccolti.

Ciò significherebbe alleggerire la questione di ben 900.000 tonnellate di rifiuti, possibile nell’arco di 3 anni, portando Roma al Giubileo senza emergenze rifiuti, con un sistema moderno avviato e da completare nei 2 anni successivi con nuovi impianti tecnologici per il riciclo.