Termovalorizzatore Roma, nasce la Rete tutela Roma sud che rafforza il fronte del “no”

La Rete tutela Roma sud, composta da una decina di comitati di quartiere sostenuti da Spi Cgil Castelli Romani, Italia Nostra e Legambiente, ha dato il via alla protesta contro il termovalorizzatore che potrebbe essere costruito a Santa Palomba, in un terreno privato a ridosso dei comuni di Roma, Pomezia, Albano Laziale e Ardea

Rete tutela Roma sud

“L’unione fa la forza”. Ed è proprio seguendo questo principio che nasce la rete tutela Roma sud, costituita da 9 realtà (tra comitati di quartiere e associazioni) per ribadire la propria contrarietà all’impianto voluto dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Quel termovalorizzatore, che qui preferiscono chiamare “inceneritore”, che secondo comitati e cittadini andrebbe ad aggiungersi ad una serie di problemi che il Campidoglio avrebbe già inflitto a questa zona di confine con i comuni di Pomezia e Albano.

Marco Alteri, della Rete tutela Roma sud, ha affermato che il rischio è che venga costruito un secondo ghetto – dice Alteri – famiglie che saranno costrette a vivere sotto l’inquinamento che provocherà questo impianto. Sempre secondo Alteri, l’inceneritore sia una scelta sbagliata ovunque, questo perché non risolve il problema, perché il degrado dipende soprattutto dal sistema di raccolta e non solo dal tipo di smaltimento. Roma deve investire sulla differenziata, su impianti più piccoli e distribuiti sul territorio, dove la raccolta dei materiali consenta di chiudere in maniere virtuosa il ciclo dei rifiuti.

Recentemente Legambiente e Cgil hanno presentato una proposta su come chiudere il ciclo dei rifiuti, proposta che si basa su: innovazione tecnologica per la gestione dei rifiuti e dell’intero ciclo, piano per il riuso dei materiali e la raccolta differenziata più vicino ai cittadini. L’auspicio di Rete tutela Roma sud è che si prenda in considerazione un’alternativa al termovalorizzatore, che poi non è altro che il rispetto del piano regionale approvato appena due anni fa e che prevede di investire sulla differenziata, attraverso più impianti per il recupero della materia.

La Rete tutela Roma sud è costituita dalle seguenti associazioni: comitato di quartiere Santa Palomba, comitato di quartiere G. Canestrini, comitato di quartiere Pavona uno, comitato di quartiere Villa Ferrajoli, circoli Legambiente Appia sud “Il Riccio” e Agro romano meridionale, Associazione Fabrica Albano, Italia Nostra sezione Castelli Romani, Spi Cgil Castelli Romani.