Milano, adeguamenti sulle norme per le aree a rischio idrico

Scopo dell'adeguamento è quello di aggiornare le mappe a rischio in modo da adularle al PGRA della Regione e evitare inutili sovrapposizioni e semplificare la normativa.

rischio idrico

E’ un tema sempre aperti quello dei lavori che sta attuando la città di Milano per difendersi dalle esondazioni del Seveso. Ora arrivano alcune novità normative che, tra le altre cose, modificano alcuni aspetti di gestione del problema. Nell’ultima seduta della Giunta comunale è stato approvato l’avvio di procedimento che propone una variante al Piano di governo del territorio inerente le aree urbane a rischio idrico. Si tratta di fatto di un aggiornamento e di un’integrazione delle norme attuative vigenti.

Con un atto di recepimento dovuto, vengono aggiornate le mappe a rischio in modo da adeguarle al Piano di gestione rischio alluvioni (PGRA) della Regione, in modo da evitare inutili sovrapposizioni e semplificare la normativa.

Proposta anche un’integrazione che riguarda alcune zone a nord della città interessate in particolare dal corso del fiume Seveso: permetterà, per casi specifici di interventi relativi ai piani seminterrati e interrati dove oggi non è ammessa la presenza continuativa di persone, di consentirne l’utilizzo, pur limitatamente a funzioni commerciali, terziarie o per alcune tipologie di servizio. Restano sempre escluse le funzioni residenziali, così come anche alcuni ambiti a rischio idrico, in particolare quelli contigui al corso del fiume Lambro, a est della città.

La possibilità di consentire la presenza continuativa di persone sarà in ogni caso subordinata alla predisposizione di una verifica di compatibilità idraulica di dettaglio, molto approfondita e specifica per il luogo di intervento, da redigere secondo i contenuti fissati da apposite linee guida predisposte dall’Amministrazione. Gli studi di compatibilità idraulica permetteranno di conoscere le reali condizioni di vulnerabilità del singolo immobile oggetto dell’intervento, per il quale potrebbero essere richiesti i necessari lavori di adeguamento e protezione.

Annunciata, infine, anche la riduzione da 10 a 4 metri delle fasce di rispetto per la possibilità di edificazione nella zona del Reticolo idrico minore (Fontanile Tosolo e Cavo Viviana) all’interno dell’area MIND. La riduzione della fascia viene proposta in quanto i due corsi d’acqua non presentano rischi idraulici, e perché permette di uniformare il tratto interno all’area MIND con tutto il percorso del Reticolo idrico nel territorio comunale di Milano.

“Si tratta di un provvedimento che contempera le norme sui rischi idraulici con le esigenze di riqualificazione – interviene l’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi –. L’approvazione della variante consentirà, solo se rispettate determinate condizioni, di realizzare o risanare spazi seminterrati e interrati, pur sempre con l’esclusione di funzioni residenziali”.