Roma, approvato Piano economico di Ama e determinazione della Tari che sale del 2,87%

Le due delibere approvate da Roma Capitale sono relative al Piano Economico-Finanziario di Ama 2024-25 e alla determinazione della Tari per il 2024. In merito la prima il Campidoglio ha spiegato che: "Consentirà di migliorare la pulizia della città con investimenti su nuovi impianti, (60 milioni di euro), l’acquisto di cassonetti e cestini (54 milioni) e di automezzi (157 milioni)". Per quanto riguarda la seconda, invece, il Campidoglio ha fatto sapere come: "Il Piano consente di ridurre dell’80% l’impatto della decisione di Arera e di far riconoscere alle aziende dei rifiuti costi operativi per il 2024 di circa il 14% in più rispetto al 2022. È stato possibile compensare quasi completamente questo incremento, limitandolo al 2,87%"

Credit foto: Roma Capitale

Roma Capitale ha approvato le delibere riferite al Piano Economico-Finanziario di Ama 2024-25 e alla determinazione della Tari per il 2024. “Si tratta – spiega il Campidoglio – di una nuova tappa nel percorso di rilancio e di efficientamento dell’azienda, che consentirà di migliorare la pulizia della città con investimenti su nuovi impianti come Casal Selce, Cesano, Rocca Cencia e Ponte Malnome (60 milioni di euro), l’acquisto di cassonetti e cestini (54 milioni) e di automezzi (157 milioni), rafforzando ulteriormente l’azione di contrasto all’evasione fiscale che, per il 2023, ha già recuperato 40 milioni di euro”.

“Il Piano consente di ridurre dell’80% l’impatto della decisione di Arera (l’Autorità nazionale di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) di far riconoscere alle aziende dei rifiuti costi operativi per il 2024 di circa il 14% in più rispetto al loro Bilancio 2022. Grazie alla riforma organizzativa dell’azienda Ama e al lavoro di recupero dell’evasione, è stato possibile compensare quasi completamente questo incremento, limitandolo al 2,87% e puntando ad azzerarlo il prossimo anno. Restano intatte tutte le esenzioni totali per chi ha un Isee fino a 6500 euro (circa 30mila famiglie), finanziate dal Bilancio comunale per 11 milioni di euro”, continua la nota del Campidoglio.

“La Tari resterà dunque sostanzialmente inalterata nonostante l’adeguamento all’inflazione imposto dall’Autorità di regolazione. L’approvazione di un Pef espansivo e di crescita permette di prevedere investimenti per circa 270 milioni. Col recupero dell’evasione, Roma Capitale incassa oggi il 65% dell’ordinario Tari, rispetto al 17% del passato. Nel 2023 sono stati recuperati 40 milioni di euro. In questo modo, l’Amministrazione può permettersi di non scaricare sulla tariffa dei rifiuti i costi rivalutati del 14%, come era stato richiesto dall’Autorità nazionale”, conclude la nota.