Roma, Gualtieri ha firmato l’ordinanza per la riapertura temporanea del TMB di Malagrotta

Il sindaco di Roma e commissario straordinario per il Giubileo 2025, Roberto Gualtieri, ha firmato un’ordinanza che autorizza la riapertura temporanea dell’impianto di trattamento dei rifiuti di Malagrotta, uno dei due TMB situati nell’area storica dell’ex discarica. L’impianto, fermo dal dicembre 2023, potrà riprendere parte delle attività con modifiche tecniche non sostanziali, senza aumento della capacità

Roma, Gualtieri ha firmato l'ordinanza per la riapertura temporanea del TMB di Malagrotta

Il sindaco di Roma e commissario straordinario per il Giubileo 2025, Roberto Gualtieri, ha firmato un’ordinanza che autorizza la riapertura temporanea dell’impianto di trattamento dei rifiuti di Malagrotta, uno dei due TMB (trattamento meccanico-biologico) situati nell’area storica dell’ex discarica.

L’impianto, gestito dalla società E. Giovi S.r.l. – oggi in amministrazione giudiziaria – era fermo da dicembre 2023, quando un incendio aveva danneggiato diverse sezioni.

Secondo l’ordinanza, le modifiche all’impianto sono definite “modifiche non sostanziali temporanee”, cioè interventi tecnici limitati nel tempo che “non comportano variazioni localizzative o dimensionali dell’impianto tali da incidere sugli aspetti valutati nello Studio di impatto ambientale”. In altre parole, si tratta di cambiamenti che permettono di riattivare parti dell’impianto senza aumentare la capacità.

Motivazioni della decisione

Il provvedimento – secondo l’ordinanza – nasce dalla necessità di garantire la continuità del servizio di raccolta dei rifiuti urbani di Roma, in particolare nel bacino sud-ovest della città, dove l’assenza di conferimenti al TMB potrebbe generare “inevitabile inefficienza del servizio di raccolta dei rifiuti indifferenziati (…) con potenziale deposito incontrollato dei rifiuti presso i punti di raccolta stradale che potrebbe ingenerare criticità di natura sanitaria, ambientale e di decoro urbano”.

Come funzionerà l’impianto

Le modifiche autorizzate comprendono, tra le altre:

  • Riorganizzazione della linea di separazione tra frazione umida e frazione leggera, con installazione di due vagli primari in parallelo per aumentare efficienza e produttività, pur “mantenendo invariata la portata giornaliera trattata”.
  • Inserimento di un secondo classificatore aeraulico e di un elettromagnete per recupero dei materiali ferrosi e miglioramento dell’efficienza energetica.
  • Spostamento del sistema di recupero del PET e inserimento di un elettromagnete e sistema di recupero alluminio sulla linea degli scarti.
  • Non realizzazione della controsoffittatura nella zona ricezione per motivi di sicurezza antincendio: l’ordinanza spiega che “per migliorare la sicurezza antincendio dell’impianto si ritiene opportuno evitare di riposizionare la controsoffittatura rimossa nella zona di ricezione”.
  • Semplificazione della sezione di raffinazione della FOS, per ottimizzare il recupero dei materiali e ridurre i flussi destinati a smaltimento.

Controlli, monitoraggi e garanzie

Stando all’ordinanza, l’impianto sarà monitorato in tre step e soggetto a controlli su: emissioni sonore, portate d’aria dei ventilatori, e impatto odorigeno, come stabilito dall’art. 272-bis del decreto legislativo n. 152/2006.
Inoltre, la società dovrà intestare “la polizza fidejussoria al Commissario straordinario di Governo per il Giubileo della Chiesa cattolica 2025”, a garanzia della copertura di eventuali interventi di sicurezza ambientale.

Durata e finalità

L’ordinanza precisa che il provvedimento “ha efficacia fino al 2 gennaio 2027 secondo il cronoprogramma comunicato in relazione alla 2° fase”, e ribadisce che “rimane in vigore tutto quanto previsto dall’autorizzazione integrata ambientale di cui alla determinazione G06042 del 23 dicembre 2013 e successive modificazioni ed integrazioni, e non modificato con il presente provvedimento”.

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