Smog, Roma: raddoppiato il PM10 metallico dovuto alle auto rispetto al lockdown 2020

A indicarlo è uno studio condotto dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e dall'Arpa Lazio appena pubblicato su Environmental Pollution, che indica come fattore principale delle emissioni riscontrate le polveri dovute all'abrasione dei freni delle auto

Un nuovo studio sul particolato fine della città di Roma getta una nuova luce sulle emissioni del traffico motorizzato in città. I ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e dall’Arpa Lazio hanno riscontrato che i valori di PM10 metallici rilevati nell’aria della Capitale sono raddoppiati rispetto al periodo di lockdown per Covid-19 nel 2020. Fin qui niente di sconvolgente. Lo studio però individua come causa principale delle emissioni l’abrasione dei freni delle auto.

“Lo studio – spiega Aldo Winkler, ricercatore dell’INGV e primo autore del lavoro – è stato ispirato dall’ampio dibattito suscitato dalla modesta diminuzione dei livelli di PM10 a Roma durante il lockdown, nonostante la sostanziale riduzione del traffico veicolare, superiore al 50%, secondo i dati forniti da Comune di Roma, Apple, ANAS e società Teralytics per il quotidiano La Repubblica”.

“Abbiamo comparato le proprietà magnetiche dei filtri di rilevazione della qualità dell’aria durante e dopo il lockdown – prosegue il ricercatore – scoprendo che le emissioni metalliche automobilistiche, prevalentemente dovute all’abrasione dei freni, sono mediamente raddoppiate al termine delle misure di contenimento più restrittive, durate dal 9 marzo al 18 maggio 2020, quando il traffico è tornato in linea con i livelli pre Covid”.

“Le analisi magnetiche – aggiunge Winkler – hanno avuto un ruolo determinante nella distinzione delle sorgenti naturali e antropiche del particolato atmosferico, dimostrando che livelli stabili di concentrazione del PM10, come quelli mediamente riscontrati durante e dopo il lockdown, possono nascondere importanti variazioni del contenuto di particolato metallico inquinante dovuto al traffico automobilistico. Inoltre con questi metodi è stato dimostrato che l’impatto ambientale delle emissioni da usura dei freni sta ormai superando quello dei particolati dovuti ai carburanti”.