Il riciclo come linguaggio di rinascita personale e strumento di inclusione sociale. È questa la chiave del progetto “Redivivus”, presentato a Roma presso l’Istituto Centrale del Restauro al Complesso Monumentale di San Michele a Ripa, promosso da Corepla con il patrocinio del Ministero della Giustizia e la cura di Mani&Mente di Romina Scamardi.
Il progetto coinvolge i giovani degli Istituti Penali per Minorenni e degli Uffici di Servizio Sociale per i Minorenni di Palermo, Catania, Acireale e Caltanissetta, autori di 19 opere realizzate utilizzando bottiglie in PET riciclate. Attraverso un percorso di laboratorio e formazione, i partecipanti hanno trasformato materiali di scarto in creazioni artistiche, reinterpretando capolavori della storia dell’arte e costruendo, al tempo stesso, una nuova immagine di sé.
Cassuti (Corepla): “Il riciclo è anche un gesto culturale e sociale”
“L’educazione alla sostenibilità è una parte fondamentale della nostra missione – ha dichiarato Giovanni Cassuti, presidente di Corepla –. Crediamo che il riciclo non sia solo un gesto ambientale, ma anche culturale e sociale: significa riconoscere valore e potenzialità dove altri vedono scarto. Con Redivivus dimostriamo che la sostenibilità può generare crescita, bellezza e riscatto personale. Le bottiglie rinascono, ma anche i ragazzi possono farlo, se messi nelle condizioni di riscoprire sé stessi e immaginare un futuro diverso”.
Arte e sostenibilità per una nuova educazione alla responsabilità
Nel percorso di Redivivus, la plastica riciclata diventa materia viva, simbolo di trasformazione e rinascita. Le opere esposte rappresentano un viaggio simbolico: dal rifiuto all’opera d’arte, dal limite alla possibilità. La creatività diventa così un mezzo per riscoprire il proprio valore, restituendo ai giovani un senso di partecipazione e responsabilità.
Partito dalla Sicilia, il progetto mira a diventare un modello educativo nazionale, replicabile all’interno degli istituti penali minorili e dei servizi di giustizia minorile, dove l’arte e il riciclo si fanno strumenti di ascolto, consapevolezza e formazione civica.
Giustizia minorile: un sistema in difficoltà
Il contesto in cui nasce Redivivus è quello di un sistema di giustizia minorile in crescita per presenze e complessità. Alla fine di aprile 2025, gli Istituti Penali per Minorenni ospitavano 611 ragazzi, di cui 27 ragazze e circa la metà di origine straniera. A giugno, secondo l’Associazione Antigone, le presenze erano 586, mentre considerando anche le misure restrittive alternative – comunità, affidamento e messa alla prova – si arriva a 4.747 giovani coinvolti nei primi nove mesi dell’anno, con un aumento dell’8,1% rispetto al 2024 (fonte: Garante Lazio).

Dati che, come osservano gli operatori, evidenziano una crescente fragilità educativa e sociale, con un aumento dei casi di custodia cautelare e un sistema che fatica a intercettare il disagio giovanile prima che si traduca in devianza.
Un percorso di riscatto e responsabilità collettiva
In questo scenario, Redivivus rappresenta una risposta concreta alla necessità di percorsi educativi efficaci, capaci di offrire ai ragazzi strumenti di espressione e partecipazione.
Dietro ogni numero, infatti, c’è una storia di fragilità, ma anche una possibilità di rinascita.
Il progetto di Corepla, fondato sulla sostenibilità, sull’arte e sulla giustizia riparativa, propone un modello di educazione ecologica e civile che coniuga il recupero dei materiali al recupero delle persone, mostrando come anche il riciclo possa diventare metafora di rigenerazione umana.











