Smog a Torino, semaforo arancione: 10 e 11 febbraio fermi nuovamente i diesel euro 5

I dati forniti da Arpa Piemonte evidenziano il superamento del valore di 50 mcg/mc di concentrazione media giornaliera di Pm10 nell'aria per tre giorni consecutivi e per questo giovedì 10 e venerdì 11 febbraio le misure di limitazione del traffico passeranno al livello arancio. Torna quindi il blocco dei veicoli diesel fino agli Euro 5, valido dalle ore 8 alle 19, e dei veicoli diesel Euro 3 e Euro 4 adibiti al trasporto merci. Le limitazioni riguardano anche i veicoli dotati di dispositivo Move In

La polizia municipale controlla gli automobilisti per il blocco delle auto euro 5 e veicoli commerciali euro 4 per l’alto livello di smog a Torino, 22 gennaio 2021 ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

A Torino si riaccende il semaforo anti smog. I dati forniti da Arpa Piemonte evidenziano il superamento del valore di 50 mcg/mc di concentrazione media giornaliera di Pm10 nell’aria per tre giorni consecutivi e per questo giovedì 10 e venerdì 11 febbraio le misure di limitazione del traffico passeranno al livello arancio. Torna quindi il blocco dei veicoli diesel fino agli Euro 5, valido dalle ore 8 alle 19, e dei veicoli diesel Euro 3 e Euro 4 adibiti al trasporto merci. Le limitazioni riguardano anche i veicoli dotati di dispositivo Move In.

A chi sostiene che le limitazioni temporanee non servano a nulla e di toglierle, senza però proporre alternative strutturali credibili, il sindaco Stefano Lo Russo risponde: “Ci sono protocolli che stabiliscono quali sono le azioni da mettere in campo sulla base degli sforamenti e noi agiamo su quella base lì. Poi c’è una dimensione strutturale che va messa a sistema ed è il progressivo rinnovo del parco auto: il traffico veicolare è una delle componenti dell’inquinamento, ma non l’unica”.

Arpa dal canto suo difende il meccanismo del semaforo: “Il sistema del semaforo dei blocchi auto è stato pensato per rispondere alle situazioni più acute” hanno spiegato da Arpa, difendendo di fatto il provvedimento. “E’ evidente che il problema si risolve con interventi strutturali e non solo con questo, ma c’era la necessità di rispondere con azioni aggiuntive” hanno poi concluso.