Taranto, raccolta differenziata al 24%. Legambiente: situazione grave, porta a porta unico sistema efficace

Dalla consultazione dell’Osservatorio Rifiuti Regione Puglia, che presenta dati inseriti direttamente dai Comuni e non validati dalla Sezione Regionale, l’ultimo dato disponibile relativo alla raccolta differenziata a Taranto si riferisce al maggio 2023 ed è pari ad un misero 24,04%. Un dato inferiore a quello dell’anno scorso, chiusosi al  25,88%, e peggiore della rilevazione alla stessa data del 2022 dove ci si era attestati al 26,75%. Un dato peggiore anche rispetto a quello del 2020, superiore, sia pure di poco al 25%. Il confronto con il dato medio pugliese, pari a maggio al 58,60%, fornisce la misura della gravità della situazione: non arriviamo neanche alla metà della media dei comuni pugliesi

raccolta differenziata Taranto Legambiente

Dalla consultazione dell’Osservatorio Rifiuti Regione Puglia, che presenta dati inseriti direttamente dai Comuni e non validati dalla Sezione Regionale, l’ultimo dato disponibile relativo alla raccolta differenziata a Taranto si riferisce al maggio 2023 ed è pari ad un misero 24,04%. Un dato inferiore a quello dell’anno scorso, chiusosi al  25,88%, e peggiore della rilevazione alla stessa data del 2022 dove ci si era attestati al 26,75%. Un dato peggiore anche rispetto a quello del 2020, superiore, sia pure di poco al 25%. Il confronto con il dato medio pugliese, pari a maggio al 58,60%, fornisce la misura della gravità della situazione: non arriviamo neanche alla metà della media dei comuni pugliesi.

Lo sottolinea Legambiente Taranto in una nota.

L’associazione è intervenuta più volte su questa questione evidenziando come la raccolta “porta a porta” sia l’unico sistema efficace per garantire una elevata frazione di rifiuti differenziati che ci permetta di essere compresi tra le città che rispettano quel limite minimo del 65%, indicato da una legge ormai da troppi anni disattesa a Taranto. “Come associazione abbiamo criticato negli anni interventi che non sono mai riusciti a modificare sostanzialmente i dati sconfortanti di differenziazione dei rifiuti e abbiamo sempre corredato le nostre critiche con proposte concrete che affrontassero il problema anche facendo tesoro di buone pratiche già ampiamente diffuse in tutta Italia e anche in molte città del sud. Già a maggio del 2021 evidenziavamo che il nodo principale risiedeva nella modalità di raccolta sottolineando come a Taranto si fosse scelto un sistema misto, ma che -di fatto- in moltissimi casi i contenitori per la raccolta differenziata non fossero custoditi nei condomini, ma risultassero allineati per strada, spesso aperti e traboccanti di rifiuti, mentre il conferimento nei cassonetti “ingegnerizzati” presenti in Città Vecchia e nel Borgo non consentiva l’identificazione del conferitore e scontava problemi oggettivi connessi al dimensionamento dei contenitori ed alla periodicità della raccolta”.

Lunetta Franco, presidente di Legambiente Taranto: “Nei mesi passati il sindaco Melucci ha già indicato che vi sarà una sostanziale modifica del contratto di servizio con Kyma Ambiente affinché si passi alla raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta in tutti i quartieri di Taranto. Nei giorni scorsi è stato nominato il nuovo consiglio di amministrazione di Kyma Ambiente e confermato quale presidente Giampiero Mancarelli.  Il nuovo consiglio di amministrazione e il nuovo orientamento dell’amministrazione comunale determineranno finalmente quel cambio di passo da noi auspicato ormai da anni? Taranto avrà una gestione effettivamente sostenibile dei rifiuti urbani?”.

“Ribadiamo che bisogna superare definitivamente la cultura della discarica riciclando la più grande quantità possibile di rifiuti e  che l’investimento in impianti di economia circolare che assicurino la chiusura del ciclo dei rifiuti nel nostro territorio, almeno per alcune frazioni,  è  una formidabile opportunità per una riconversione possibile in direzione della sostenibilità”.