Trading online: quanti siti in Italia?

C’è chi tende a pensare che se così tante persone si stanno dedicando al trading online forse le modalità di investimento sono cambiate e offrono maggiori opportunità di guadagno, in realtà non è così

Trading online

I broker online che offrono la possibilità di negoziare con strumenti finanziari derivati sono disponibili nel nostro Paese da diversi anni. Nel corso del tempo la crescita dei trader è stata costante, ma a partire dal 2017/2018 si è notato un vero e proprio boom che ha coinvolto non solo il numero degli italiani che si dedicano a questo tipo di attività ma anche il numero dei broker disponibili.

Quanti e quali broker

In base ai dati CPE Trader e a quelli del Sole 24ore, il numero dei broker ha visto il primo grande exploit nel corso del 2019, in seguito poi per i 3 anni successivi vi è stato un aumento costante, correlato ovviamente anche a una sempre maggiore richiesta da parte degli italiani. Si deve anche considerare che la proposta non è identica per ogni singolo broker, alcuni offrono trading solo in specifiche aree, in alcuni mercati o con un selezionato numero di strumenti finanziari. Altri invece sono molto più ricchi di proposte, con anche la possibilità per i clienti di scegliere la piattaforma che preferiscono. Ad esempio, facendo trading con FXORO è possibile utilizzare tre differenti tipologie di account e varie possibilità di trading sui mercati di tutto il mondo. Non è possibile dichiarare che questa scelta sia migliore rispetto ad altre, sta al singolo utente decidere quale sia la strada che meglio si addice alle sue caratteristiche di trading. Considerando comunque il fatto che stiamo parlando di investimenti ad alto rischio e necessitano quindi di competenze e conoscenze del settore.

I numeri in Italia

Dal 2014 al 2017 il numero dei broker online disponibili per il cliente italiano si è mantenuto al di sotto dei 140, con anche dei momenti in cui alcune proposte sono state disattivate. Dal 2019 in poi la cifra è costantemente aumentata, partendo da oltre 240 nel corso del primo anno. Un aumento che è comunque regolamentato, visto che per poter attivare un sito per gli investimenti online è necessario chiedere l’autorizzazione da parte della Consob. Di pari passo è aumentato anche il numero di clienti dei siti di trading online, si pensi che alcuni broker hanno dichiarato di aver avuto nel 2020 un aumento di nuovi utenti pari al 400% rispetto al 2019. Da alcune analisi si è notato che le motivazioni che hanno portato a tali aumenti sono state sostanzialmente due, concomitanti. Da un lato la sempre maggiore diffusione in Italia di smartphone e di connessioni internet flat a basso costo; dall’altro la pandemia da coronavirus, che ha costretto molte persone ad avere molto più tempo libero rispetto a prima.

Livello di rischio

C’è chi tende a pensare che se così tante persone si stanno dedicando al trading online forse le modalità di investimento sono cambiate e offrono maggiori opportunità di guadagno. In realtà non è così, anzi; tutti i broker che propongono investimenti con strumenti finanziari derivati hanno l’obbligo di indicare in ogni pagina del proprio sito l’effettivo rischio per i propri clienti. Basta visitare alcuni di questi siti per comprendere che il numero di investitori che ha perso del denaro con CFD e strumenti simili è vicino all’80%. Si tratta quindi di un metodo di investimento a rischio elevato.