Cinghiali si nasce…. cacciatori o animalisti o agricoltori si diventa? Come forse sapete, Eco dalle città, uscendo un po’ dal suo seminato e dalle sue roccaforti, il 23 settembre ha organizzato a Torino un incontro alla Casa del Parco di Mirafiori sul tema. Per chi vuole approfondire, alleghiamo la registrazione. Più schematicamente e sinteticamente scrivo qualche appunto su cosa vorrei ricordare come intervistatore.
Intanto eravamo a Mirafiori perché hanno fatto scalpore alcuni passaggi di cinghiali nel mitico quartiere operaio cittadino, ma ancora di più è stata Nichelino l’epicentro della pseudo emergenza “cinghiali in zone urbane”. Che si sia trattato di una grande esagerazione lo hanno detto tutti e tre i miei interlocutori. Non c’è stato nessun danno, nessuno si è fatto male, non è realmente successo nulla di importante. Due momenti di tensione però vanno ricordati, ed evitati in futuro, come ci ha raccontato l’assessore.
Nel gennaio scorso ci sono stati degli spari da parte dei cosiddetti ” selettori” nelle strade di Nichelino. Il Comune non era stato informato, la gente si è spaventata. Eppure è dalla paura che molta gente prova nei confronti dei cinghiali che nasce anche la spinta alla soluzione apparentemente semplice e drastica dell’ abbattimento. L’ altro momento di tensione si è avuto a settembre quando un gruppo di animalisti ha divelto le recinzioni che erano state poste per catturare i cinghiali, alcuni cinghiali si sono messi a correre nel centro di Nichelino, con rischio di incidenti.
La posizione dell’ assessore preso tra due fuochi è un po’ emblematica di tutto il discorso sui cinghiali. Rispettare questi animali significa rispettarne il carattere selvatico: bisognerebbe assolutamente evitare di dare cibo, ad esempio. Se c’è un problema (un po’ gonfiato come dicevamo) di cinghiali in città, c’è perché cercano e trovano cibo. Sicuramente l’incuria nella gestione dei rifiuti attira i cinghiali. In generale c’è una sovrappopolazione di cinghiali? Non c’è un censimento, ovviamente. (E per inciso non ci sono prove che i cinghiali siano responsabili della peste suina.) Indubbiamente ci sono danni all’ agricoltura.
Ma non bisogna dimenticare qual è l’origine di tutta questa situazione. La caccia. I cinghiali in molte regioni, tra cui il Piemonte, fino agli anni 70 non esistevano. Sono stati immessi a scopo venatorio. E tuttora, secondo gli ambientalisti/animalisti la caccia non diminuisce il numero di cinghiali. I cani da caccia disperdono i gruppi familiari dei cinghiali con l’ effetto paradossale di aumentare le nascite. ( Del resto ai cacciatori non interessa sparare ai cuccioli.)
Che fare dunque? Imparare a convivere con i cinghiali, trattandoli da fauna selvatica. Organizzare meglio il rapporto tra zone agricole e boschive. Almeno in alcune zone lasciar fare ai lupi. Sperimentare, se possibile, sostanze che riducono la fertilità delle femmine cinghiale. Ed evitare toni allarmistici nei mass media e sui social.