Accordo politico sul regolamento di Århus: maggiore controllo pubblico sugli atti dell’UE in campo ambientale

Intesa politica tra Parlamento europeo e gli Stati membri dell'UE in sede di Consiglio sulla modifica del regolamento di Århus che "rafforzerà la capacità della società civile e di un più ampio ventaglio di soggetti di esercitare un controllo sulle decisioni che incidono sull'ambiente. Si tratta di un elemento importante del sistema di pesi e contrappesi dello Stato di diritto ambientale per garantire che il Green Deal europeo apporti un cambiamento duraturo"

Accordo politico raggiunto tra il Parlamento europeo e gli Stati membri dell’UE in sede di Consiglio sulla modifica del regolamento di Århus che consentirà un maggiore controllo pubblico sugli atti dell’Unione in campo ambientale. Lo rende noto la Commissione Europea, in un comunicato stampa in cui si dice favorevole per un accordo che per il momento è ancora provvisorio. Il regolamento riveduto, per poter entrare in vigore, deve ora essere approvato e adottato dal Parlamento europeo e dal Consiglio.

La convenzione di Århus ha l’obiettivo di garantire tre aspetti importanti della governance ambientale: l’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia in materia ambientale. Il comitato di controllo di cui alla convenzione aveva in precedenza sollevato alcune questioni relative agli obblighi dell’UE in materia di accesso alla giustizia nelle questioni ambientali. “La modifica concordata oggi viene incontro a tali preoccupazioni” scrive la Commissione Ue, che ricorda di aver presentato una proposta di modifica al regolamento nell’ottobre 2020, dando seguito all’impegno assunto nell’ambito del Green Deal europeo di migliorare l’accesso dei cittadini e delle organizzazioni non governative al riesame amministrativo o giudiziario a livello dell’UE.

Virginijus Sinkevičius, Commissario responsabile per l’Ambiente, ha dichiarato: “Accolgo con favore la modifica del regolamento di Århus concordata in via provvisoria tra i colegislatori, che rafforzerà la capacità della società civile e di un più ampio ventaglio di soggetti di esercitare un controllo sulle decisioni che incidono sull’ambiente. Si tratta di un elemento importante del sistema di pesi e contrappesi dello Stato di diritto ambientale per garantire che il Green Deal europeo apporti un cambiamento duraturo.”

La modifica concordata garantirà di rivolgersi alle istituzioni dell’UE per chiedere un riesame degli atti adottati, con l’obiettivo di garantire una migliore protezione dell’ambiente e una più efficace azione per il clima. Il riesame potrà essere richiesto dalle organizzazioni non governative attive in campo ambientale, da persone lese nei propri diritti e da tutte le persone che agiscono di concerto nell’interesse pubblico, a condizione che tale richiesta sia appoggiata da almeno 4000 europei provenienti da almeno cinque Stati membri (e con almeno 250 persone provenienti da ciascuno degli Stati membri).

Secondo Bruxelles il regolamento modificato migliorerà ulteriormente l’apertura, la responsabilità e la coerenza degli interventi dell’Unione in campo ambientale e climatico e contribuirà all’obiettivo della Commissione di realizzare un cambiamento trasformativo nell’ambito del Green Deal europeo, conferendo alla società civile maggiori poteri per contribuirvi.