Via libera definitivo dall’Unione Europea ai “green bond”

Il Consiglio Ue ha adottato il regolamento che istituisce la norma per le obbligazioni verdi europee, stabilendo prescrizioni uniformi per gli emittenti che desiderino avvalersi della denominazione "obbligazione verde europea" o "EuGB" (European Green Bond) per le loro obbligazioni ecosostenibili. Il regolamento sarà firmato e pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell'Unione ed entrerà in vigore 20 giorni dopo. Inizierà ad applicarsi 12 mesi dopo l'entrata in vigore

Via libera definitivo dall’Unione Europea ai cosiddetti “green bond”. Il 24 ottobre il Consiglio Ue ha adottato il regolamento che istituisce la norma per le obbligazioni verdi europee, stabilendo prescrizioni uniformi per gli emittenti che desiderino avvalersi della denominazione “obbligazione verde europea” o “EuGB” (European Green Bond) per le loro obbligazioni ecosostenibili. Il regolamento sarà firmato e pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione ed entrerà in vigore 20 giorni dopo. Inizierà ad applicarsi 12 mesi dopo l’entrata in vigore.

Le obbligazioni ecosostenibili sono uno dei principali strumenti per finanziare gli investimenti relativi alle tecnologie verdi, all’efficienza energetica e delle risorse, nonché alle infrastrutture di trasporto sostenibili e alle infrastrutture di ricerca. Le obbligazioni verdi europee saranno allineate alla tassonomia dell’UE per le attività sostenibili e messe a disposizione degli investitori a livello mondiale.

Il regolamento rappresenta un ulteriore passo avanti nell’attuazione della strategia dell’Ue sul finanziamento della crescita sostenibile e della transizione verso un’economia climaticamente neutra ed efficiente sotto il profilo delle risorse. La nuova norma promuoverà la coerenza e la comparabilità nel mercato delle obbligazioni verdi, a vantaggio sia degli emittenti delle obbligazioni che degli investitori.

Gli emittenti potranno dimostrare di finanziare progetti verdi legittimi in linea con la tassonomia dell’Ue. La fiducia degli investitori negli investimenti verdi sarà rafforzata grazie a un quadro che riduce i rischi posti dal greenwashing, stimolando in ultima analisi i flussi di capitali verso progetti ecosostenibili. Il regolamento istituisce inoltre un sistema di registrazione e un quadro di vigilanza per i verificatori esterni di obbligazioni verdi europee.

Per evitare il greenwashing nel mercato delle obbligazioni verdi in generale, il regolamento prevede anche alcune prescrizioni in materia di informativa volontaria per altre obbligazioni ecosostenibili e obbligazioni legate alla sostenibilità emesse nell’UE.

Tutti i proventi delle obbligazioni verdi europee dovranno essere investiti in attività economiche allineate alla tassonomia dell’UE per le attività sostenibili, purché i settori interessati siano già contemplati da tale tassonomia.

Per i settori non ancora inclusi nella tassonomia dell’UE e per alcune attività molto specifiche, vi sarà una sacca di flessibilità del 15% al fine di garantire l’utilizzabilità della norma per le obbligazioni verdi europee fin dall’inizio della sua esistenza.

L’uso e la necessità di tale sacca di flessibilità saranno riesaminati con il procedere della transizione dell’Europa verso la neutralità climatica e sulla base del numero crescente di opportunità di investimento attraenti e verdi che si prevede saranno disponibili nei prossimi anni.