A partire dal 1° ottobre 2025 e fino al 30 giugno 2026, entreranno in vigore i nuovi valori del Contributo di Riciclo Coripet (CRC). La decisione è stata approvata il 6 giugno 2025 dal Consiglio di Amministrazione del consorzio e riguarda il contributo applicato agli imballaggi in plastica PET destinati al riciclo.
La misura recepisce l’andamento positivo dei valori medi di vendita del CPL PET registrati nel corso dell’anno e tiene conto delle esigenze legate al rispetto degli obiettivi SUP (Single Use Plastics), che prevedono l’utilizzo di almeno il 25% di PET riciclato a partire dal 1° gennaio 2025.
Tra prezzo del riciclato e obiettivi europei: il ruolo del sistema Coripet
Nel commentare la delibera, il presidente di Coripet Corrado Dentis ha evidenziato che il contributo ambientale non può essere valutato unicamente sul piano economico, ma va letto alla luce del modello industriale che lo sostiene. Il consorzio, infatti, affianca alla raccolta differenziata tradizionale una rete composta da oltre 1.700 eco-compattatori, grazie ai quali nel 2024 sono state raccolte più di 7.000 tonnellate di bottiglie in PET esclusivamente in target SUP.
Tale modello consente ai produttori consorziati di raggiungere gli obiettivi europei in materia di plastica monouso e di accedere a un materiale riciclato di qualità certificata, proveniente da una filiera italiana controllata e a costi competitivi.
I servizi EPR e la definizione del contributo
I servizi EPR (Extended Producer Responsibility), ha sottolineato Dentis, variano per estensione e complessità. Il CRC, in questo contesto, rappresenta il corrispettivo dei servizi forniti dal consorzio, che includono non solo la raccolta, ma anche la selezione e la tracciabilità del PET riciclato.
Secondo Coripet, la nuova tariffazione del contributo riflette in modo equilibrato due esigenze: da un lato, contenere i costi per i consorziati, e dall’altro, garantire un servizio ampio e conforme agli standard ambientali fissati dalla normativa italiana ed europea.
Verso una gestione sempre più efficiente e circolare
Il consorzio conferma così il proprio impegno nella gestione efficiente degli imballaggi in PET per bevande, ponendo attenzione alla qualità del materiale riciclato, alla tracciabilità dei flussi e al rispetto delle direttive europee in materia di sostenibilità.
La riduzione del CRC rappresenta un segnale della stabilità del sistema, ma anche della capacità di adattarsi all’evoluzione del mercato e ai nuovi obblighi normativi.
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