Sacchetti, Novamont esprime sorpresa e rammarico per la multa dell’Antitrust

Arriva la risposta di Novamont alle due sanzioni - 30,4 milioni  e 1,7 milioni di euro, in solido con la controllante ENI - che l'Antitrust inflitto all'azienda per abuso di posizione dominante nelle materie prime per la produzione di sacchetti, attraverso una strategia escludente nei confronti dei concorrenti. In una nota Novamont "esprime la propria sorpresa e dissente fermamente dalle conclusioni dell’AGCM" e fa sapere che "tutelerà le proprie ragioni in sede giurisdizionale"

Arriva la risposta di Novamont alle due sanzioni – 30,4 milioni  e 1,7 milioni di euro, in solido con la controllante ENI – che l’Antitrust inflitto all’azienda per abuso di posizione dominante nelle materie prime per la produzione di sacchetti, attraverso una strategia escludente nei confronti dei concorrenti. In una nota Novamont “esprime la propria sorpresa e dissente fermamente dalle conclusioni dell’AGCM” e fa sapere che “tutelerà le proprie ragioni in sede giurisdizionale”.

Ecco la nota stampa completa:

Novamont, oggi società di Versalis (Eni), è nata come start up in un settore, quello delle bioplastiche, che non esisteva. Ha investito in ricerca scientifica e messo a punto nuove tecnologie, reindustrializzando 6 siti dismessi, e costruito una rete di collaborazioni creando così un modello di sviluppo produttivo più sostenibile, integrato nei territori italiani per generare le materie prime per bioplastiche biodegradabili e compostabili in direzione di modelli di consumo più sostenibili, con particolare attenzione alla valorizzazione del rifiuto organico. In tale ottica, Novamont accompagna i suoi partner nello sviluppo di nuove applicazioni e soluzioni, dando loro assistenza tecnica, supporto in attività di certificazione dei prodotti finiti e accesso a nuovi materiali sperimentali.

In un contesto in cui – secondo l’istituto di ricerca indipendente Plastic Consult – almeno un sacchetto su quattro è fuori legge, Novamont si è impegnata per valorizzare qualità e sicurezza, assicurandosi che i trasformatori partner osservassero i rigidi capitolati previsti per i prodotti a marchio, e per sensibilizzare la grande distribuzione riguardo all’importanza di veicolare ai consumatori prodotti affidabili e ambientalmente sostenibili.

L’AGCM, nel provvedimento finale, non ha tuttavia tenuto in alcun conto le logiche tipiche dell’innovazione, nonostante Novamont abbia compiutamente illustrato nel corso dell’intero procedimento le ragioni per cui le contestazioni mosse dovevano considerarsi infondate e abbia presentato tutte le evidenze che confermano la correttezza della propria prassi commerciale finalizzata a proteggere innovazione, qualità e valore nel mercato italiano.

Questo provvedimento disincentiva la ricerca scientifica, la tecnologia, la ricerca di prodotti sostenibili in linea con la transizione ecologica nel territorio italiano, favorendo invece l’importazione di prodotti non sempre di qualità paragonabile.

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