In occasione del Milan Urban Food Policy Pact Global Forum che sta andando in scena nel capoluogo lombardo, il Milan Economic Impact Evaluation Center (Meiec) dell’Università Statale ha presentato uno studio internazionale sull’evoluzione della food policy e sul ruolo crescente delle città, con il Patto di Milano come catalizzatore globale. Dalla ricerca emerge che, pur condividendo l’obiettivo comune di rendere il cibo più equo, sicuro e sostenibile, le città adattano le loro strategie al contesto locale: insicurezza alimentare in Africa, capacità di governance in Europa e Asia, equità sociale ed economica in Medio Oriente e Australia, approccio multidimensionale in America.
La ricerca, pubblicata lo scorso 9 ottobre, è stata condotta da Alessandro Banterle e Fjona Zeneli del centro Meiec. I ricercatori, partendo dal presupposto che il ruolo delle città nell’orientare le abitudini alimentari di un Paese sia oggi fondamentale, hanno analizzato le Politiche alimentari urbane (Urban food Policies) e la loro diffusione globale. La food policy, spiegano i ricercatori, è l’insieme delle strategie attraverso cui i governi influenzano la produzione, la distribuzione e il consumo di cibo, toccando temi come sicurezza alimentare, qualità, equità, sostenibilità ambientale e cultura. Dalla sua nascita, nel dopoguerra, come politica statale orientata a contrastare la carestia e garantire la sicurezza nazionale, la food policy si è evoluta fino a diventare uno strumento multidisciplinare capace di affrontare sfide complesse legate a salute, mercati ed equità sociale.
La ricerca del Centro Meiec è stata presentata in occasione della settimana della Giornata mondiale dell’Alimentazione, che coincide con il decennale del Milan Urban Food Policy Pact (Mufpp). Entrambe le tematiche sono al centro del Milan Urban Food Policy Pact Global Forum, evento in corso questa settimana e promosso dal Comune di Milano, dal Ministero Affari Esteri e dalla Fondazione Cariplo, in collaborazione con l’Università Statale di Milano e Yesmilano. Il Mufpp è stato lanciato dal Comune di Milano durante Expo 2015 e mira a costruire sistemi alimentari sostenibili, inclusivi e sicuri, incoraggiando le città ad agire. Sono sei le principali aree di azione del programma: governance, equità sociale ed economica, diete sostenibili e nutrizione, produzione alimentare, fornitura e distribuzione, spreco alimentare.
L’analisi del Meiec, sviluppata all’interno del progetto del PNRR Multilayered Urban Sustainability Action (MUSA), mostra come le città non seguano un modello unico, ma adattino le loro Urban Food Policies ai propri contesti e necessità, inserendosi in un quadro che va ben oltre i propri confini amministrativi. In particolare, in Europa, pur in presenza di differenze tra i diversi paesi, le food policy delle città hanno assunto un ruolo rilevante e investono soprattutto sulla governance e sull’equità sociale, agendo come protagoniste a un livello più ampio dei soli sistemi alimentari locali. In Africa, invece, la priorità delle food policy è dedicata alla produzione alimentare, con pressanti esigenze di sicurezza alimentare e resilienza di fronte alla scarsità da garantire. In America Latina emerge un equilibrio tra governance, produzione e nutrizione alimentare, a testimonianza del duplice sforzo di contrasto alla malnutrizione da un lato e di rafforzamento dei sistemi alimentari attraverso il coordinamento istituzionale dall’altro. In Nord America prevale un approccio multidimensionale in cui governance, abitudini alimentari e produzione sono egualmente rilevanti. In Asia, poi, l’attenzione delle food policy delle città per governance ed equità testimonia l’importanza delle istituzioni e dell’inclusività in contesti altamente urbanizzati. Infine, la ricerca dimostra che in Medio Oriente e Australia l’attenzione è soprattutto sull’equità sociale ed economica.
Dal 2016, il Milan Pact Award celebra le migliori pratiche sviluppate dalle città aderenti. “Il Patto di Milano ha dato un impulso straordinario alla diffusione di politiche alimentari urbane in tutto il mondo”, afferma Banterle, che aggiunge: “la nostra ricerca ha fatto emergere come nessuna singola dimensione delle Urban Food Policies domini a livello globale”. La conferma arriva anche da Zeneli: “Mentre l’Europa è leader sia per portata che per diversità, altri continenti privilegiano le dimensioni più pertinenti alle loro sfide socioeconomiche. Questa eterogeneità conferma l’adattabilità degli Urban Food Policies alle realtà urbane locali, sottolineando al contempo l’importanza globale delle città nella costruzione di sistemi alimentari più equi, inclusivi, sani, sicuri e sostenibili”.